Decameron/Giornata quinta/Novella prima: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=75%|data=20 dicembre 2008|arg=Novelle}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Decameron/5a giornata|Quinta giornata]]<br/>Novella Prima|prec=../Introduzione|succ=../Novella Seconda}}
''Cimone amando divien savio, ed Efigenia sua donna rapisce in mare; è messo in Rodi in prigione, onde Lisimaco il trae, e da capo con lui rapisce Efigenia e Cassandra nelle lor nozze, fuggendosi con esse in Creti; e quindi, divenute lor mogli, con esse a casa loro son richiamati.''
Molte novelle, dilettose donne, a dover dar principio a così lieta giornata come questa sarà, per dovere essere da me raccontate mi si paran davanti; delle quali una più
Adunque (sì come noi nelle antiche istorie
Andatosene adunque Cimone alla villa, e quivi nelle cose pertinenti a quella esercitandosi, avvenne che un giorno, passato già il mezzo dì, passando egli da una possessione ad
La quale come Cimone vide, non altramenti che se mai più forma di femina veduta non avesse, fermatosi sopra il suo bastone, senza dire alcuna cosa, con ammirazione grandissima la incominciò intentissimo a riguardare. E nel rozzo petto, nel quale per mille ammaestramenti non era alcuna impressione di cittadinesco piacere potuta entrare, sentì destarsi un pensiero il quale nella materiale e grossa mente gli ragionava costei essere la più bella cosa che giammai per alcuno vivente veduta fosse. E quinci cominciò a distinguer le parti di lei, lodando i capelli, li quali
Avvenne adunque che dopo lungo spazio la giovane, il cui nome era Efigenia, prima che alcun
- Cimone, che vai tu a questa ora per questo bosco cercando?
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Era Cimone, sì per la sua forma e sì per la sua rozzezza e sì per la nobiltà e ricchezza del padre, quasi noto a ciascun del paese.
Egli non rispose alle parole
- Cimone, rimanti con Dio.
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- Io ne verrò teco.
E quantunque la giovane sua compagnia rifiutasse, sempre di lui temendo, mai da sé partir nol potè infino a tanto che egli non
Essendo adunque a Cimone nel cuore, nel quale niuna dottrina era potuta entrare, entrata la saetta
E in brieve (acciò che io non vada ogni particular cosa delle sue virtù raccontando) egli non si compiè il quarto anno dal dì del suo primiero innamoramento, che egli riuscì il più leggiadro e il meglio costumato e con più particulari virtù che altro giovane alcuno che
Che dunque, piacevoli donne, diremo di Cimone? Certo niuna altra cosa se non che
Cimone adunque, quantunque, amando Efigenia, in alcune cose, sì come i giovani amanti molto spesso fanno, trasandasse, nondimeno Aristippo considerando che Amor
Ed essendo delle pattovite nozze
Cimone, il qual non dormiva, il dì seguente col suo legno gli sopraggiunse, e
- Arrestatevi, calate le vele, o voi aspettate
Gli avversari di Cimone avevano
Alli quali Cimon disse:
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- Giovani uomini, né vaghezza di preda né odio che io abbia contra di voi mi fece partir di Cipri a dovervi in mezzo mare con armata mano assalire. Quello che mi mosse è a me grandissima cosa ad avere acquistata, e a voi è assai
leggiere a concederlami con pace; e ciò è Efigenia, da me sopra
I giovani, li quali più forza che liberalità costrignea, piagnendo Efigenia a Cimon concedettono. Il quale vedendola piagnere disse:
- Nobile donna, non ti sconfortare, io sono il tuo Cimone, il quale per lungo amore
Tornossi adunque Cimone (lei già avendo sopra la sua nave fatta portare, senza alcuna altra cosa toccare
Cimone adunque, più che altro uomo contento dello acquisto di così cara preda, poi che alquanto di tempo ebbe posto in dover lei piagnente racconsolare, diliberò
Ma la Fortuna, la quale assai lietamente
Egli non erano ancora quattro ore compiute poi che Cimone li rodiani aveva lasciati, quando, sopravegnente la notte, la quale Cimone più piacevole che alcuna altra sentita giammai aspettava, con essa insieme surse un tempo fierissimo e tempestoso, il quale il cielo di nuvoli e
Quanto Cimone di ciò si dolesse, non è da domandare. Egli pareva che
Con così fatti lamenti e con maggiori, non sappiendo che farsi i marinari, divenendo ognora il vento più forte, senza sapere o conoscere dove
Alla qual cosa la Fortuna fu favorevole, e loro perdusse in un piccolo seno di mare, nel quale poco avanti a loro li rodiani stati da Cimon lasciati erano colla lor nave pervenuti. Né prima
Le forze si misero grandi a dovere di quindi uscire, ma invano: il vento potentissimo poggiava in contrario, in tanto che, non che essi del piccolo seno uscir potessero, ma, o volessero o no, gli sospinse alla terra.
Alla quale come pervennero, dalli marinari rodiani della lor nave discesi furono riconosciuti.
Costoro udendo questo, lietissimi, presi molti degli uomini della villa, prestamente furono al mare; e Cimone che, già
In così fatta guisa il misero e innamorato Cimone perdè la sua Efigenia poco davanti da lui guadagnata, senza altro averle tolto che alcun bacio.
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Efigenia da molte nobili donne di Rodi fu ricevuta e riconfortata, sì del dolore avuto della sua presura e sì della fatica sostenuta del turbato mare; e appo quelle stette infino al giorno diterminato alle sue nozze.
A Cimone e
Pasimunda quanto poteva
Ora, veggendosi Pasimunda per dovere con grandissima festa celebrare le sue nozze, pensò ottimamente esser fatto, se in questa medesima festa, per non tornar più alle spese e al festeggiare, egli potesse far che Ormisda similmente menasse moglie; per che
La qual cosa sentendo Lisimaco, oltre modo gli dispiacque, per ciò che si vedeva della sua speranza privare, la quale portava che, se Ormisda non la prendesse, fermamente doverla avere egli. Ma, sì come savio, la noia sua dentro tenne nascosa; e cominciò a pensare in che maniera potesse impedire che ciò non avesse effetto; né alcuna via vide possibile, se non il rapirla.
Questo gli parve agevole per lo uficio il quale aveva, ma troppo più disonesto il reputava che se
Per che la seguente notte occultamente nella sua camera il
- Cimone, così come
Pasimunda, lieto della tua disaventura e sollicito procuratore della tua morte, quanto può
Queste parole tutto feciono lo smarrito animo ritornare in Cimone e, senza troppo rispetto prendere alla risposta, disse:
- Lisimaco, né più forte né più fido compagno di me puoi avere a così fatta cosa, se quello me ne dee seguire che tu ragioni; e per ciò quello che a te pare che per me
Al quale Lisimaco disse:
- Oggi al terzo dì le novelle spose entreranno primieramente nelle case
Piacque
Lisimaco, ogni cosa opportuna avendo apprestata, Cimone e i suoi compagni e similmente i suoi amici, tutti sotto i vestimenti armati, quando tempo gli parve, avendogli prima con molte parole al suo proponimento accesi, in tre parti divise, delle quali cautamente
Le novelle spose cominciarono a piagnere e a gridare, e il simigliante
Essi, lasciata piena la casa di sangue e di romore e di pianto e di tristizia, senza alcuno impedimento, stretti insieme con la lor rapina alla nave pervennero; sopra la quale messe le donne e saliti essi tutti e i lor compagni, essendo già il lito pien di gente armata che alla riscossa delle donne venia, dato
In Cipri e in Rodi furono i romori è turbamenti grandi e lungo tempo per le costoro opere. Ultimamente, interponendosi e
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