Decameron/Giornata quinta/Conclusione: differenze tra le versioni
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Essendo adunque la novella di Dioneo finita, meno per vergogna dalle donne risa che per poco diletto, e la reina conoscendo che il fine del suo reggimento era venuto, levatasi in piè e trattasi la corona dello alloro, quella piacevolmente mise in capo ad Elissa, dicendole:
- A voi, madonna, sta omai il comandare.
Elissa, ricevuto
- Noi abbiamo già molte volte udito che con
Questo fu commendato molto da tutti; per la qual cosa la reina, levatasi in piè, loro tutti infino
Disse Dioneo:
- Madonna, se io avessi cembalo, io direi: "Alzatevi i panni, monna Lapa"; o "Sotto
Disse la reina:
- No, dinne
- Dunque, - disse Dioneo - dirò io; "Monna Simona imbotta imbotta è non è del mese
La reina ridendo disse:
- Deh in
Disse Dioneo:
- No, madonna, non ve ne fate male; pur qual più vi piace? Io ne so più di mille. O volete: "Questo mio nicchio
La reina allora un poco turbata, quantunque tutte
- Dioneo, lascia il motteggiare, e dinne una bella; e se non, tu potresti provare come io mi so adirare.
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Amor, la vaga luce,
che move dà begli occhi di costei,
servo
Mosse dà suoi begli occhi lo splendore,
che pria la fiamma tua nel cor
per li miei trapassando;
e quanto fosse grande il tuo valore,
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mi sentii gir legando
ogni virtù e sottoporla a lei,
fatta nuova cagion
Così
son, signor caro, e ubbidiente aspetto
dal tuo poter merzede;
ma non so ben se
né la mia intera fede,
da costei che possiede
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pace, fuor che da essa, né vorrei.
Per
che gliel dimostri, e faccile sentire
alquanto del tuo foco
in servigio di me, ché vedi
già mi consumo amando, e nel martire
mi sfaccio a poco a poco;
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Da poi che Dioneo, tacendo, mostrò la sua canzone esser finita, fece la reina assai
Finisce la quinta giornata del Decameron
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