Decameron/Giornata decima/Novella prima: differenze tra le versioni
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''Un cavaliere serve al re di Spagna; pargli male esser guiderdonato, per che il re con esperienzia certissima gli mostra non esser colpa di lui ma della sua malvagia fortuna, altamente donandogli poi.''
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Grandissima grazia, onorabili donne, reputar mi debbo, che il nostro re me a tanta cosa, come è a raccontar della magnificenzia,
Dovete adunque sapere che, tra gli altri valorosi cavalieri che da gran tempo in qua sono stati nella nostra città, fu un di quegli e forse il più da bene, messer Ruggieri
Quivi adunque dimorando messer Ruggieri, e splendidamente vivendo, ed in fatti
Ed essendovi già buon tempo dimorato, e molto alle maniere del re riguardando, gli parve che esso ora ad uno e ora ad un altro donasse castella e città e baronie assai poco discretamente, sì come dandole a chi nol valea; e per ciò che a lui, che da quello che egli era si teneva, niente era donato, estimò che molto ne diminuisse la fama sua; per che di partirsi diliberò, e al re domandò commiato.
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Il re gliele concedette, e donogli una delle miglior mule che mai si cavalcasse e la più bella, la quale per lo lungo cammino che a fare avea, fu cara a messer Ruggieri.
Appresso questo, commise il re ad un suo discreto famigliare che, per quella maniera che miglior gli paresse,
Il famigliare, stato attento, come messer Ruggieri uscì della terra, così acconciamente con lui si fu accompagnato, dandogli a vedere che egli veniva verso Italia.
Cavalcando adunque messer Ruggieri sopra la mula dal re datagli, e con costui
"Io credo che sia ben fatto che noi diamo stalla a queste bestie."
Ed entrati in una stalla, tutte
Il che veggendo messer Ruggieri, disse:
"Deh! dolente ti faccia Dio, bestia, ché tu
Il famigliare questa parola ricolse, e come che molte ne ricogliesse camminando tutto il dì seco, niuna altra, se non in somma lode del re, dirne gli udì; per che la mattina seguente, montati a cavallo e volendo cavalcare verso Toscana, il famigliare gli fece il comandamento del re, per lo quale messer Ruggieri incontanente tornò addietro.
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Messer Ruggieri con aperto viso gli disse:
"Signor mio, per ciò ve
Allora disse il re:
"Messer Ruggieri, il non avervi donato, come fatto ho a molti, li quali a comparazion di voi da niente sono, non è avvenuto perché io non abbia voi valorosissimo cavalier conosciuto e degno
A cui messer Ruggieri rispose:
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Menollo adunque il re in una sua gran sala, dove, sì come egli davanti aveva ordinato, erano due gran forzieri serrati, e in presenzia di molti gli disse:
"Messer Ruggieri,
Messer Ruggieri, poscia che vide così piacere al re, prese
"Ben potete vedere, messer Ruggieri, che quello è vero che io vi dico della fortuna; ma certo il vostro valor merita che io
Messer Ruggieri presolo, e quelle grazie rendute al re che a tanto dono si confaceano, con esso lieto se ne ritornò in Toscana.
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