Cuore (1889)/Aprile/Re Umberto: differenze tra le versioni
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3, lunedì
Alle dieci in punto mio padre vide dalla finestra Coretti, il rivenditore di legna, e il figliuolo, che
Io andai giù lesto come un razzo. Padre e figliuolo erano anche più vispi del solito e non mi parve mai che si somigliassero tanto
Ci mettemmo subito in cammino verso la stazione della strada ferrata, dove il re doveva arrivare alle dieci e mezzo. Coretti padre fumava la pipa e si fregava le mani. - Sapete, - diceva - che non
Egli chiamava il re: - Umberto - come un camerata. - Umberto comandava la 16a divisione, Umberto aveva ventidue anni e tanti giorni, Umberto montava a cavallo così e così.
- Quindici anni! - diceva forte, allungando il passo. - Ho proprio desiderio di rivederlo.
Il figliuolo gli domandò: - Se vi vedesse, vi riconoscerebbe?
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- Tu sei matto, - rispose. - Ci vorrebbe altro. Lui, Umberto, era uno solo; noi eravamo come le mosche. E poi sì che ci stette a guardare uno per uno.
Sboccammo sul corso Vittorio Emanuele;
- Sì! - esclamò Coretti padre, animandosi; - mi fa proprio piacere di rivederlo, il mio generale di divisione. Ah! come sono invecchiato presto! Mi pare
Eravamo arrivati alla stazione;
Accorse subito un brigadiere di Polizia e gli disse:
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- Qui non si può stare.
- Son del quarto battaglione del
Il brigadiere lo guardò e disse: - Restate.
- Ma se lo dico io! - esclamò Coretti trionfante; - è una parola magica quel quarto del quarantanove! Non ho diritto di vederlo un
Intanto si vedeva nel salone
Coretti domandò a suo padre se il principe Umberto aveva la sciabola in mano
- Avrà ben avuto la sciabola in mano, - rispose, - per parare una lanciata, che poteva toccare a lui come a un altro. Ah! i demoni scatenati! Ci vennero addosso come
La banda suonò, gli ufficiali accorsero, la folla
- Eh, non esce mica subito, - disse una guardia; - ora gli fanno un discorso.
Coretti padre non stava più nella pelle. - Ah! quando ci penso, - disse, - io lo vedo sempre là. Sta bene tra i colerosi e i terremoti e che so altro: anche là è stato bravo; ma io
Uno scoppio di grida
- È lui! - gridò Coretti, e rimase come incantato.
Poi disse piano: - Madonna mia, come
La carrozza arrivò davanti a noi, a un passo dal pilastro.
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Allora Coretti perdé la testa e urlò: - Quarto battaglione del quarantanove!
Il re, che
Coretti fece un salto avanti e gliela strinse. La carrozza passò, la folla irruppe e ci divise, perdemmo di vista Coretti padre. Ma fu un momento. Subito lo ritrovammo, ansante, con gli occhi umidi, che chiamava per nome il figliuolo, tenendo la mano in alto. Il figliuolo si slanciò verso di lui, ed egli gridò: - Qua, piccino, che ho ancora calda la mano! - e gli passò la mano intorno al viso, dicendo: - Questa è una carezza del re.
E rimase lì come trasognato, con gli occhi fissi sulla carrozza lontana, sorridendo, con la pipa tra le mani, in mezzo a un gruppo di curiosi che lo guardavano. - È uno del quadrato del
- No, - rispose Coretti, voltandosi bruscamente; - non gli ho dato nessuna supplica, io.
Tutti lo guardarono.
Ed egli disse semplicemente: - Il mio sangue.
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