Brani di vita/Libro secondo/Polemiche intorno al Leopardi: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=75%|data=7 ottobre 2008|arg=Saggi}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Polemiche intorno al Leopardi<ref>Queste chiacchiere a proposito del libro del Piergili mi valsero cortesi lettere della vedova Leopardi nelle quali si sosteneva che io era in errore. Non seppi che rispondere allora, nè lo so oggi, poichè qui esponevo l'impressione mia di spettatore, null'altro; non è facile difendere le impressioni coi ragionamenti. Se ho errato, me ne dolgo ed espongo al pubblico il mio peccato in tutta la sua bruttezza, poichè non ho mutato una parola. Se qualche cosa di vero ho detto, chieggo scusa pel modo, che ora, a mente fredda, mi pare un po' aspro.</ref>|prec=../Gli ultimi anni di Giacomo Leopardi|succ=../Matti e mattoidi}}
Dispiace il dirlo, specialmente perchè
▲Dispiace il dirlo, specialmente perchè c'entra una signora, ma bisogna pur dirlo: lo spettacolo che ci offre la famiglia Leopardi è indecente.
Non bastavano tutti i tormenti cui fu sottoposta la fama di {{
Ho detto, a proposito della cantica sull'''{{TestoCitato|Appressamento della morte|Appressamento della Morte}}'', edita umoristicamente dal signor Giovannino Volta, che se il Leopardi fu infelice in vita, fu infelicissimo dopo morte. Tanta sventura supera la pietà volgare e, quasi quasi, atterrisce; certo gli uomini celebri viventi debbono qualche volta provar disgusto per la celebrità, pensando che anche su loro può infierire una simile sventura. Si è giunti a questo, che un celebre autore, ora morto, non scriveva una lettera dove non ricorressero qua e là alcune parole oscene. I suoi costumi e i suoi discorsi erano corretti e gentili, ma scriveva così perchè dopo morto non gli stampassero
E, per quel che riguarda
Queste ire poco decenti diedero origine ad un nuovo volume di cose leopardiane, cui il Piergili prepose una lunga prefazione apologetica.
Premetto che, se dovessi scegliere un partito, starei col Piergili e non
Pur troppo è vero che lo studio
La prefazione del Piergili è quasi tutta una risposta alle ingiurie
E così, anche in questa prefazione rimane utile come documento storico tutto quel che riguarda le affermazioni del Ranieri. Siamo sempre
Il poeta morì in braccio ad Antonio Ranieri, il quale rimase in possesso
Ad un tratto si seppe che il Ranieri avrebbe stampato un libro sugli ultimi anni del Leopardi, dove avrebbe corretto molti errori, dissipati moltissimi equivoci. Si aspettò febbrilmente. Non pareva vero che alfine si potesse sapere qualche cosa di certo sopra gli ultimi giorni del poeta rimasti sempre un
Il Ranieri faceva la propria apologia come se fosse stato assalito, e la faceva in modo che pareva recare a colpa del defunto amico gli assalti immaginari dei quali si doleva. Il carattere del Leopardi vi era dipinto con colori men che favorevoli, e si dichiarava alto e fieramente che il poeta nelle sue ultime lettere era stato ingrato verso chi lo aveva mantenuto in tutto e per tutto con amichevole disinteresse e non lieve sacrificio. Risultava da quel libro che la moralità del poeta non era completa, che era sudicio, geloso, cattivo, ingrato e, più di tutto, che si era lasciato assolutamente e completamente mantenere senza dir nemmeno grazie.
Il buon pubblico non seppe che dire. Gli si guastava la bella immagine del sublime tribolato che filosofò così malinconicamente sul dolore e incarnò in sè la tendenza pessimista del secolo. Gli si sciupava il poeta migliore di cui potesse forse gloriarsi
Ma ecco il libro del Piergili, dove con documenti autentici si convince di errore il Ranieri in una delle sue più gravi affermazioni. Il Leopardi non fu mantenuto, almeno in tutto,
Questo errore in cosa tanto grave toglie fede a tutto il libro che pareva scritto apposta per farlo credere al pubblico. Se il Ranieri errò in
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