Brani di vita/Libro secondo/Commiato: differenze tra le versioni
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Il libro è finito.
Dentro la nebbia argentea e densa che sale sin qua sul colle,
Non si vede più la città dove nacquero i miei figli, nè il piano dove dormono i miei morti. I lontani rumori della vita giungono indeboliti attraverso al velario grigio e soffice che fascia gli alberi e la casa. I contadini ritornano dal campo riconducendo i bovi e
E mi ricordo il sole che dorava il piano sterminato fino alle Alpi azzurre e i campi gialli di spighe e
Ahimè, di troppe cose mi ricordo!
Riveggo tutta la mia vita passata con le sue gioie e i suoi dolori. Passo la rassegna delle opere e dei pensieri colla tristezza di chi non rivedrà più mai il tempo e le persone che furono e, sola mia consolazione, è
Scruto questa nebbia che mi cinge e mi conforto che al di là non lasciai nessuna colpa e seguito tranquillo questa via che mi conduce lentamente alla fine....
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''Gaibòla (Bologna), 1.° Novembre 1907.''
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