Brani di vita/Libro primo/Delle biblioteche: differenze tra le versioni
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<div align="center">''Carissimo signor Ferdinando Martini''<ref>Il Martini, diventato Ministro, si mise di buona e forte voglia a riformare ed a curare le Biblioteche. Il regolamento che vige ancora da parecchie decine
▲<div align="center">''Carissimo signor Ferdinando Martini''<ref>Il Martini, diventato Ministro, si mise di buona e forte voglia a riformare ed a curare le Biblioteche. Il regolamento che vige ancora da parecchie decine d'anni è suo. Alcune, quindi, di queste osservazioni, sono un po' invecchiate, ma nell'insieme, sono fresche anche ora.</ref></div>
Poiché Ella mi tirava in ballo citando la mia frase, ''in Italia non possono studiare che i ricchi'', e poiché siamo in carnevale, mi lasci ballare.
Ella sa bene come diavolo vadano le biblioteche italiane e lo sanno tutti gli altri infelici che hanno la disgrazia di studiare. Ma il pubblico che paga e il Parlamento che fa pagare non sembra che lo sappiano. Le nostre biblioteche, meno una o due onorevoli eccezioni, vanno avanti così alla carlona, per forza
Si potrebbe anche domandare perché certe biblioteche siano figlie e certe altre figliastre, tanto che, a pari grado,
E i bibliotecari? Ella ne cerchi i nomi
Come avviene questo?
Avviene perché fino ad oggi il posto di bibliotecario era riputato dal Governo un canonicato da far godere a persone di merito, fossero o non fossero mai entrate in una biblioteca in vita loro. E i bibliotecari, meno
I regolamenti, altra invenzione prelibata per semplificare le cose, i regolamenti vogliono ora che per diventare bibliotecario si sia stato prima vice-bibliotecario: al qual posto non si può aspirare se non si è prima stato assistente di primo grado, e così giù fino agli assistenti di quarto grado, ai distributori e magari
Dato per unico criterio
Lo strano è che con questo bel sistema di reclutamento si siano avuti fin ora degli impiegati onesti. Ella notava alcuni furti accaduti nelle biblioteche del regno e specialmente nella Vittorio Emanuele di Roma. Non sarebbe difficile farne una lista lunghissima, ed è noto che molte delle cose nostre rarissime od uniche bisogna cercarle ora nelle biblioteche inglesi. Con tutto ciò io dico e sostengo che gli impiegati sono onesti, poichè colla facilità del furto e colla paga derisoria che hanno, avrebbero a
Un anno, mentre facevo il mio tirocinio in biblioteca per il bel sugo di prenderci cappello, capitarono due tedeschi. Non parlavano né francese, né inglese, né italiano. Io di tedesco ne masticavo allora meno che ora e non
I miei due tedeschi parlavano tra di loro in tedesco, ''e allor chi li capisce''?
Conclusione:
1.
2. Se ci sono ancora biblioteche in Italia, si deve alla fenomenale onestà degli impiegati retribuiti come tutti sanno.
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