Pagina:Macbeth.djvu/45: differenze tra le versioni
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:::: MACBETH. |
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<!--testo--> |
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:::: <small>''(dopo una pausa).''</small> |
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:::::::: Amata |
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: Mia donna, ogni pensier di quella bieca |
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: Opra smettiam. Testè di novi onori |
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: M'ha ricolmato, e nel comun concetto |
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: Il mio nome ingrandì. Non vo', non posso |
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: Tanta gloria offuscar. |
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:::: LADY. |
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::::: La speme dunque |
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: Che ti fea sì valente era briaca? |
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: Sonnecchiò forse, ed or s'è desta e trema |
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: Pallida, impaurita, allor che d'uopo |
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: Più le saria di forza e di coraggio |
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: A far quanto già volle? Il veggo, il veggo |
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: Quanto affetto hai per me! Farti nell'opra |
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: Ciò che sei nel pensier, t'inorridisce. |
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: Osi alzar le tue brame al più sublime |
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: Seggio dell'uomo, e poi fiacco e codardo |
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: Vai dicendo a te stesso: «Io ben vorrei, |
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: Ma non ardisco.» |
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:::: MACBETH. |
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::::: Non seguir, ti prego! |
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: Ciò che degno d'un uom far osa un uomo |
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: Far oso anch'io. Chi passa oltre quel punto |
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: Uomo non è. |
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:::: LADY. |
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:::: Qual bruto eri tu dunque |
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: Quando il pensiero n'accogliesti? Un uomo |