Rime (Guittone d'Arezzo)/Pensand'om che val bon disio, fa d'esso: differenze tra le versioni

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Pensand'omPensand’om che val bon disio, fa d'essod’esso
che desia. Qual è no lo procura?
Non ozioso star mai li è permesso:
{{R|4}}desio lo punge e mettelo 'n’n rancura.
Und'abondaUnd’abonda 'n’n sé, e, bon ovrando, spesso
sì fa vertute, quale, se ben dura,
vertuos'evertuos’e beato om fa appresso,
{{R|8}}e dà bon tutto: degno atto e'e’ lavura.
Onni cosa che val, val solamente
da la propia sua operazione,
{{R|11}}como non bono grand'omogrand’omo valente.
Operi bon chi di bon vol menzione,
e non a bon restia già, ma promente
{{R|14}}a miglior sempre se pungia sperone.
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}