Pagina:Poemi (Byron).djvu/107: differenze tra le versioni

Alebot (discussione | contributi)
Correzione via bot
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
{{Ns0|Il corsaro/Canto III/XVI|XVI}}{{Centrato|l=18em|XVI.}}
<poem>
<poem>Le voci alfine, e i traboccanti affetti
xvi.
Hannosi tregua; ma per que’ feroci

Che salpâro a vendetta, il duce salvo,
Le voci alfine, e i traboccanti affetti
Hannosi tregua; ma per que’ feroci
Che sai paro a vendetta, il duce salvo,
Senza un colpo vibrar, mirarse innante
Senza un colpo vibrar, mirarse innante
È increscioso pensier. Oh ! s’ ei narrava
È increscioso pensier. Oh! s’ei narrava
Almen, qual donna dal periglio estremo
Almen, qual donna dal periglio estremo
Trarlo potéo così, la valorosa
Trarlo potéo così, la valorosa
Riga 22: Riga 20:
Umilemente al sen presso gli sta,
Umilemente al sen presso gli sta,
Qual chi, or che salvo è lui, del fato in cura
Qual chi, or che salvo è lui, del fato in cura
Lascia ogn’ altra speranza. Alto misfatto
Lascia ogn’altra speranza. Alto misfatto
Ben fu quel di costei, deliro atroce;
Ben fu quel di costei, delìro atroce;
l’odio solo, e de T amor V eccesso
De l’odio solo, e de l’amor l’eccesso
Provar le fe’o, ma non cangiò il suo core!...</poem>
Provar le féo, ma non cangiò il suo core!...</poem>