Pagina:Poemi (Byron).djvu/21: differenze tra le versioni

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<poem>L’usate stragi, ognun. Non incresciosa
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L’ usale stragi, ognun. Non incresciosa
Voce suonar s’udìo; duce è Corrado:
Voce suonar s’udìo; duce è Corrado:
Chi fia r audace, che un sol motto aggiunga
Chi fia l’audace, che un sol motto aggiunga
Quando Corrado impon ? Misterioso
Quando Corrado impon? Misterïoso
Solitario mortai, cui rado infiora
Solitario mortal, cui rado infiora
Un riso il labbro, cui più rado fugge
Un riso il labbro, cui più rado fugge
Un sospiro dal sen, de la sua turba
Un sospiro dal sen, de la sua turba
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Tanta ha d’impero, che t’abbaglia, e guida
Tanta ha d’impero, che t’abbaglia, e guida
A suo talento. In cotal gelo stringe
A suo talento. In cotal gelo stringe
I bassi cuor, e al suo voler congiugne

Lor fralezza così, che de’ lor petti
I bassi cuor, e al suo voler congiugne
Si fa difesa, e per ignota forza,
Lor fralezza così, che de’ lor petti

.Si fa difesa, e per ignota forza,
Di chi lo segue, a proprio merto ascrive
Di chi lo segue, a proprio merto ascrive
Ogni impresa, ogni gloria. Ahi, di natura
Ogni impresa, ogni gloria. Ahi, di natura
Fatai sentenza! Ovunque il Sole irraggi
Fatal sentenza! Ovunque il Sole irraggi
Tal fu, tal sarà ognor !.... A prò d’ un solo
Tal fu, tal sarà ognor! .... A prò d’un solo
Stentino mille !.... Ma il meschin che suda
Stentino mille! .... Ma il meschin che suda
Non s’ anga no; chi di sue spoglie è carco
Non s’anga no; chi di sue spoglie è carco
Non accusi, non odj: oh, ben gli fora
Non accusi, non odj: oh, ben gli fora
Il soffrir lieve in umiltà di stato,

Se immaginar quanto sia grave il pondo
II soffrir lieve in umiltà di stato,
D’aurei lacci potesse! .....</poem>

Se immaginar quanto sia grave il jkmdo
D’ aurei lacci potesse !.....</poem>