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Verso mezzodì Garibaldi vide che, coll’ajuto di due pezzi d’artiglieria ben collocati e a forza di ripetute cariche, qualche leggero miglioramento nella posizione di Medici erasi ottenuto; e, sapendo che la giornata doveva essere decisiva, discese il fianco opposto della montagna, lasciando sempre credere a quei di Medici, che non se ne dipartiva: e per fossi e viottoli, e sempre a piedi, senza aver preso nè un tozzo di pane nè un sorso d’acqua in tutto il giorno, arriva sulla strada che gira S. Prisco e, passando pel villaggio, muto come se disertato dalla peste, comparve a S. Maria per avere notizie di Bixio. Sopra la strada beve dell'acqua da un secchio e mangia alcuni fichi.
Verso mezzodì Garibaldi vide che, coll’ajuto di due pezzi d’artiglieria ben collocati e a forza di ripetute cariche, qualche leggero miglioramento nella posizione di Medici erasi ottenuto; e, sapendo che la giornata doveva essere decisiva, discese il fianco opposto della montagna, lasciando sempre credere a quei di Medici, che non se ne dipartiva: e per fossi e viottoli, e sempre a piedi, senza aver preso nè un tozzo di pane nè un sorso d’acqua in tutto il giorno, arriva sulla strada che gira S. Prisco e, passando pel villaggio, muto come se disertato dalla peste, comparve a S. Maria per avere notizie di Bixio. Sopra la strada beve dell’acqua da un secchio e mangia alcuni fichi.


Il nemico avviluppa e carica da tutte le parti. I geribaldini fanno prodigi di valore. In ultimo si rovesciano disperatamente sui regi alla baionetta; e questi sostano,poi danno indietro, in ultimo fuggono in rotta, e Garibaldi scrive sopra un tamburo colla matita alle sei: «Vittoria su tutta la linea!»
Il nemico avviluppa e carica da tutte le parti. I geribaldini fanno prodigi di valore. In ultimo si rovesciano disperatamente sui regi alla baionetta; e questi sostano,poi danno indietro, in ultimo fuggono in rotta, e Garibaldi scrive sopra un tamburo colla matita alle sei: «Vittoria su tutta la linea!»