Bacio l'arco e lo stral, e bacio il nodo: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=indeterminato75%|data=2731 luglio 2010|arg=Da definirePoesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Bacio l'arco, e lo strale, e bacio il nodo|prec=../Ahi, che si turba, ahi che s'innalza e cresce|succ=../Dov'è, dolce mio caro, amato figlio}}
<poem>
 
Bacio l'arcol’arco, e lo strale, e bacio il nodo,
In cui sì dolcemente Amor mi strinse;
E bacio le catene, in cui m'avvinsem’avvinse;
Auree catene, onde vie più m'annodom’annodo.
 
{{R|5}}E il suo bel foco, e la sua fare io lodo,
Che a un così puro ardor l'almal’alma costrinse:
Soave ardor, ch'ognich’ogni mia pena estinse,
Talchè vivendo io ardo, e ardendo io godo.
 
Tempo già fù, che in lagrimosi accenti
{{R|10}}D'AmorD’Amor mi dolsi, e non sapea, che sono
Nunzi del suo piacer pochi tormenti.
 
Or'alOr’al Nume immortai chieggio perdono;
E voi tutti obbliate i miei lamenti,
"Voi che ne udiste in rime sparse il suono.