Epistolario di Renato Serra/Alla madre - 23 maggio 1901: differenze tra le versioni

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Cara mamma,
 
ho ricevuto l'altrol’altro giorno la tua lettera e ti puoi immaginare quanto piacere abbia avuto vedendoci insieme colla tua la calligrafia di Nino e della Pia.
 
Ho tardato un pò a rispondere, ma questi due giorni li ho dovuti occupare interamente a finire di copiare, a correggere e a ripassare il lavoro che ho consegnato ieri a Ferrari. Dato il lavoro ho avuto la firma e così adesso per l'Italianol’Italiano potrei venire a casa anche oggi; ma anche se potessi resterei perchè venerdì e lunedì fa la sue ultime lezioni Carducci. Verso la fine della settimana, o al principio dell'altradell’altra daranno le firme tutti e io martedì o mercoledì credo che sarò finalmente a casa; e che potrò parlare, e stare con te, e baciarti realmente quanto mi piace e quanto ne ho voglia. Questa volta sono stato benissimo a Bologna, ma oramai me ne comincio a stufare. Qua seguitano le feste di maggio, l'esposizionel’esposizione, il torneo di scherma, domenica c'èc’è il convegno del Touring. Ma la più bella festa è, se dura, la stagione incantevole; non vedo l'oral’ora di essere a Cesena per potere andare a fare qualche passeggiata fuori di porta, in campagna, perchè da quando sono a Bologna non sono ancora uscito di città. Basta. Saluta tutti da parte mia, bacia Nino, la Pia, e il papà e abbi tanti baci dal tuo.