Epistolario di Renato Serra/Alla madre - 7 dicembre 1901: differenze tra le versioni

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Cara mamma,
 
devo da prima scusarmi del ritardo, già ti dissi perchè non potevo risponderti il 5, ma anche ieri ebbi una lezione la mattina e 5 ore e ½ (dall'1dall’1 alle 6 ½) nel pomeriggio (vedi che c'èc’è da perder del tempo anche all'Universitàall’Università); oggi solo - che ne ho pur avuta una la mattina e 4 dopo pranzo (dall'1dall’1 alle 5) ho potuto trovare un'oraun’ora per scriverti.
 
Per ringraziare te e il babbo e i miei fratelli di tutti gli auguri e di tutte le affettuose parole con cui mi avete allietato quel 5 di dicembre<ref>Data di nascita di Renato</ref>, nel quale - per quanto sia la seconda volta che lo passo fuori di casa - mi fa sempre una certa impressione il trovarmi solo qui a Bologna; senza quella vostra presenza e compagnia amorosa, e quegli auguri e quei baci e quel vostro calore d'affettod’affetto, che lo fanno ricordare con tanta soavità nella penombra confusa dei dolci giorni della fanciullezza.
 
Ti ringrazio pure di quelle parole d'auguriod’augurio e di speranza, con cui mi ricordi i bei sogni che fantasticavi su me fanciullo e che speri forse s'avvererannos’avvereranno ancora. Io non so se così sarà ma se - per quanto io mi prometta di fare - almeno per te e il babbo - quanto io potrò per dartele - non ti potrò porgere tutte le soddisfazioni di un brillante e lieto avvenire, (qual tu lo sogni), t'assicurot’assicuro che ti darò sempre la soddisfazione più intensa di essere onesto e buono e di ricambiare con una piena infinità di amore tutto l'affettol’affetto che tu hai per me. E non basta questo per dare quella pace tranquilla e serena, che è più desiderabile di tutte le fortune?
 
Del resto a che perdermi in parole che possono essere soo una immagine monca e sbiadita di quello che sento così intensamente e caldamente? Spero che dentro qualche giorno potrò esprimermi meglio con parole e con baci reali. Infatti sarò a casa verso mercoledì o giovedì; ho già avuto quasi tutte le firme: manca solo quella di Carducci e di qualcun altro che la dà a casa. Da Carducci - che ha cominciato a far lezione lunedì e che, trovandosi in condizioni di salute assai migliori che l'annol’anno passato, spero seguiterà a lungo a far delle lezioni così belle come ha cominciato - la potrò avere anche lunedì; ma bisognerà ben che resti mercoledì ad una sua lezione importante, e giovedì al Magistero di Gandino. Credo quindi che sarò a casa giovedì sera: ad ogni modo scriverò. E c'èc’è anche caso che mi tocchi restar fino a sabato; ma spero di no. Bisogno non ho bisogno di nulla. Dunque addio; saluta tutti; da'da’ tanti baci al babbo (ringrazialo per me di avermi scritto e digli che stia pur tranquillo); bacia e ringrazia anche la Pia (credevo che si fosse avuta a male perchè non le ho mai scritto; ma io son solo e voi quattro, e scrivo a te per tutti) e Nino. A te un milione di baci dal tuo.
 
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