La via del rifugio/I sonetti del ritorno: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Alebot (discussione | contributi)
m Aggiunta template qualità indeterminata
Alebot (discussione | contributi)
Correzione via bot
Riga 1:
{{Qualità|avz=indeterminato|data=27 luglio 2010|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=I sonetti del ritorno|prec=../L'amica di nonna Speranza|succ=../La differenza}}
 
{{capitolo
|CapitoloPrecedente=L'amica di nonna Speranza
|NomePaginaCapitoloPrecedente=../L'amica di nonna Speranza
|CapitoloSuccessivo=La differenza
|NomePaginaCapitoloSuccessivo=../La differenza
}}
<poem>
I.
Line 15 ⟶ 10:
 
La clausura dei tralci mi rimorde {{r|5}}
l'animal’anima come un gesto di rimprovero:
da quanto tempo non dischiudo il rovero
di quei battenti sulle stanze sorde!
 
Sorde e gelide e buie... Un odor triste
è nell'umilenell’umile casa centenaria {{r|10}}
di cotogna, di muffa, di campestre...
 
Dalle panciute grate secentiste
il cemento si sgretola se all'ariaall’aria
rinnovatrice schiudo le finestre.
 
Line 31 ⟶ 26:
 
Il profumo di glicine dissìpi
l'odorl’odor di muffa e di cotogna. Sotto
la viva luce palpiti il salotto!
E il mio sogno riveda i suoi princìpi
 
nei frutti d'alabastrod’alabastro sugli stipi - {{r|5}}
martirio un tempo del fanciullo ghiotto -
nei fiori finti, nello specchio rotto,
nelle sembianze dei dagherottipi.
 
O casa fra l'agrestel’agreste e il gentilizio,
coronata di glicini leggiadre, {{r|10}}
o in mezzo ai campi dolce romitaggio!
 
Fu bene in te, che, immune d'artifiziod’artifizio,
serenamente il padre di mio padre
visse la vita d'und’un antico saggio!
 
 
Line 54 ⟶ 49:
ozi vani di sillabe sublimi,
tu che amasti la scienza dei concimi
dell'apidell’api delle viti degli innesti!
 
Eppur la fonte troverò di questi {{r|5}}
Line 61 ⟶ 56:
ti compiacevi dei tuoi libri onesti:
 
il ''tuo'' {{AutoreCitatoAc|Alessandro Manzoni|Manzoni}}... {{AutoreCitatoAc|Giovanni Prati|Prati}}... {{AutoreCitatoAc|Pietro Metastasio|Metastasio}}...
Le sere lunghe! E quelle tue malferme {{r|10}}
dita sui libri che leggevi! E il tedio,
Line 72 ⟶ 67:
IV.
 
Nonno, l'argentol’argento della tua canizie
rifulge nella luce dei sentieri:
passi tra i fichi, tra i susini e i peri
Line 82 ⟶ 77:
Gesù concede tutte le delizie!".
 
Dopo vent'annivent’anni, oggi, nel salotto
rivivo col profumo di mentastro {{r|10}}
e di cotogna tutto ciò che fu.
 
Mi specchio ancora nello specchio rotto,
rivedo i finti frutti d'alabastrod’alabastro...
Ma tu sei morto e non c'èc’è più Gesù.
 
 
Line 94 ⟶ 89:
 
O tu che invoco, se non fosse l'''io''
una sola virtù dell'Apparenzadell’Apparenza,
ritorneresti dopo tanta assenza
tra i frutti del frutteto solatio.
 
Verresti dal frutteto dell'obliodell’oblio, {{r|5}}
d'oltred’oltre i confini della conoscenza,
a me che vivo senza fedi, senza
l'immaginosal’immaginosa favola d'und’un Dio...
 
Ma non ritorni! Sei come chi sia
Line 108 ⟶ 103:
 
Ohimè! Sul pianto pianto nella via
l’implacabilità dell’Universo
l'implacabilità dell'Universo
ride d'und’un riso che mi fa paura.
 
 
VI.
 
<div style="width:50%; text-align:right;">"''Beati mortui qui in domino moriuntur''"(Cartiglio dell'orologiodell’orologio solare)</div>
 
Avventurato se colui che visse
pellegrinando, eppure così v'agognav’agogna,
o vecchie stanze, aulenti di cotogna,
o tetto dalle glicini prolisse,
Line 123 ⟶ 118:
avventurato se colui morisse {{r|5}}
in voi! E in Te, Gesù, nella menzogna
dolce, rendesse l'animal’anima che sogna
alle tue buone mani crocefisse!
 
Questo è nei voti del perduto alunno,
o Gesù Cristo! Un letto centenario {{r|10}}
m'accolgam’accolga sotto il monito dell'Oredell’Ore.
 
Ritorna la viola a tardo autunno:
Line 135 ⟶ 130:
</poem>
 
 
{{capitolo
|CapitoloPrecedente=L'amica di nonna Speranza
|NomePaginaCapitoloPrecedente=../L'amica di nonna Speranza
|CapitoloSuccessivo=La differenza
|NomePaginaCapitoloSuccessivo=../La differenza
}}
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}