Pagina:Ardigo - Scritti vari.djvu/123: differenze tra le versioni

Alebot (discussione | contributi)
Correzione via bot
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
 La faccio a lui perchè apprenda che sono proprio i suoi maestri quelli che dimostrano che egli nel voler difendere la realtà dei corpi si dà la zappa sui piedi e riesce precisamente a provare il contrario, scettico senza saperlo, come sopra lo trovammo positivista suo malgrado.
La laccio a lui’perchè apprenda che sono proprio i
suoi maestri quelli che dimostrano che egli nel voler di-
fendere la realtà dei corpi si dà la zappa sui piedi e
riesce precisamente a provare il contrario» scettico senza
saperlo» come sopra lo trovammo positivista suo malgrado.


E farebbe opera assai più santa e profittevole che
E farebbe opera assai più santa e profittevole che di studiarsi di mettere così goffamente in derisione ciò che non intende.
di studiarsi di mettere così goffamente in derilione ciò
che non intende.


Quando Galileo dimostrava che la terra gira e il sole sta fermo, i Rota d’allora invitavano gli idioti a ridere di lui, sicuri che gli idioti non avrebbero potuto, nè ascoltare nè intendere i suoi ragionamenti divini, e vincere così le apparenze ingannatrici e i pregiudizi dell’ignoranza. I Rota d’adesso fanno lo stesso col positivismo. Ma il risultato sarà il medesimo. Ai Rota il plauso insensato e brutale del volgo più spregevole. Ai positivisti, come a Galileo, il santo conforto della cognizione del vero, la gloria della derisione per esso sofferta e il regno della scienza dell’avvenire.
Quando Galileo dimostrava che la terra gira e il sole
{{A_destra|Prof. Roberto Ardigò}}
sta fermo, i Rota d’allora invitavano gli idioti a ridere
{{A_destra|<small>(La ''Provincia'' del 25 settembre 1872).</small>}}
di lui, sicuri che gli idioti non avrebbero potuto, nè ascol-
tare nè intendere i suoi ragionamenti divini, e vincere così
le apparenze ingannatrici e i pregiudizi dell’ignoranza. I
Rota d’adesso ranno lo stesso ed positivismo. Ma il rir
sultato sarò il m^esimo, Ai Rota il plauso insensato e
brutale del volgo più spregevole. Ai positivisti, come a
Galileo, il santo conforto della cognizione del vero, la
gloria della derisione per esso sofferta e il regno della
tciénza dell’avvenire.


{{Ns0|Scritti vari (Ardigò)/Polemiche/La psicologia positiva e i problemi della filosofia/Dialogo V|Dialogo V - Il filosofo ed un ignorante.}}
Prof. Roberto Ardigò
{{Centrato|'''La psicologia positiva e i problemi della filosofia.'''}}


{{Centrato|{{sc|Dialogo}} V. - ''Il filosofo e un ignorante.''}}
(La Provincia do! 25 settembre 1872).


Ignorante — ''Perdonatemi, signor filosofo, se sono qui di nuovo a incomodarvi; ma questa volta vengo non per me ma per voi.''
La psicologia positiva e i problemi della filosofia.


Filosofo —- ''Voi... per me...?''
Dialogo V. - Il filmofo e un ignorante.


Ignorante — ''Sì, perchè mi preme l'onor vostro. Ho dovuto contrastate con una mala lingua, che voleva sostenere che non siete nè cattolico e nè anche religioso: ma io ho sostenuto tutto il contrario.''
Ignorante — Perdonatemi, signor filosofo, se sono qui
di movo a incomodarvi; ma questa volta Vengo non per
me ma per voi,

Filosofo —- Voi... per me... ?

Ignorante — Sì, perchè mi preme Yonor vostro. Ho
dovuto contrastate con una mala lingua, che voleva soste-
nere che non siete nè cattolico e nè anche religioso : ma
io ho sostenuto tutto il cmtrario.