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<poem>Un’antenna, una vela, armato un legno.
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Un* antenna, una vela, armato un legno.

Il nocchiero che veglia, da la barca
Il nocchiero che veglia, da la barca

Primo lo scorge rapido accostarsi,
Primo lo scorge rapido accostarsi,

Col terrore sul fianco; è presso, sbocca
Col terrore sul fianco; è presso, sbocca

Una vampa, la palla fugge, fischia,
Una vampa, la palla fugge, fischia,
Passa innocua, ne l’onda s’inabissa.

Passa innocua, ne 1’ onda s’ inabissa.

Sorge dal mesto suo letargo intanto
Sorge dal mesto suo letargo intanto

Corrado, e sulla fronte la sbandita
Corrado, e sulla fronte la sbandita
Gioja richiama, ed «è mio, dice, è mio

Il sanguigno vessillo! Or più rammingo
Gioja richiama, ed» è mio, dice, è mio
Non son per l’acque, e solo!....» Il noto segno

» Il sanguigno vessillo ! Or più rammingo

» Non son per l’acque, e solo!....» Il noto segno

Conoscer, salutar, raccór le vele,
Conoscer, salutar, raccór le vele,
E lo schifo apprestar, da l’altra parte

Opra è d’istanti. «È Corrado!.... Corrado!»
£ lo schifo apprestar, da l’altra parte
Lieti gridano tutti, e non v’è cenno,

Opra è d’ istanti. « È Corrado ! .... Corrado ! »

Lieti gridano tutti, e non v’ è cenno,

Non obbedienza che il clamore affreni,
Non obbedienza che il clamore affreni,

Or che orgogliosi lo riveggon sorto
Or che orgogliosi lo riveggon sorto

A la sua tolda. Sui feroci volti
A la sua tolda. Sui feroci volti

Spunta un sorriso, e le ruvide braccia
Spunta un sorriso, e le ruvide braccia

Mal si rattengon da un amplesso. Obblìa
Mal si rattengon da un amplesso. Obblìa

Quasi Corrado i rischj e le sventure,
Quasi Corrado i rischj e le sventure,

E qual più a Duce si convien, cortese
E qual più a Duce si convien, cortese
S’arrende a tanto giubilo; d’Anselmo

Stringe la destra, e anco una volta sente
S’ arrende a tanto giubilo ; d’Anselmo
Il desìr de le imprese, e de’ trïonfi! ....</poem>

Stringe la destra , e anco una volta sente

Il desir de le imprese, e de’ trionfi ! </poem>