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Tal fine hebbe la casa Malatesta in Rimino, che tanti anni signoreggilla con tal splendore, e grandezza, che gli suoi figli, trà i primi Prencipi dell'italia, e frà i più valorosi Capitani del Mondo erano annoverati. Dall'hora in poi, Rimino è sempre stato sotto il Dominio dell'Apostolica Sede, alla quale in ogni tempo mostrossi ubedientissimo, da cui viene generosamente ricambiato, essendo dalli Sommi Pontefici di favoritissimi privilegij, e di prerogative insolite arricchito. Passano al governo di quei Cittadini Soggetti eminenti, e Prelati di grande stima, iquali non osano derogar le ragioni, & i privilegi, che il Magistrato loro, intorno à molte cause tiene. Questa Illustre Città, situata quasi nel principio della Terra Senonia, ne i lidi dell'Adriatico Mare, trà due celebri Fiumi, cioè, trà la Marecchia, che dalla parte di Ponente la bagna, e trà l'Ausa, che dalla parte di Oriente, alle sue mura, nel seno di un'amplissima, e fecondissima pianura, trascorre. Verso l'Ostro, spalleggiata viene da una vaghissima serie di Coli, pieni di ricchi habitatori, e producevoli d'ogni bene, all'humano sostentamento necessario non solo, ma di più soprabondante al vivere molle, e delitioso. onde i Riminesi da gli avanzi de' campi loro, con la commodità del Porto, che (come di disse) alle mura della Città fa Marecchia, ne tramandano in molta copia ad altri lidi; facendo in uno ricca la povertà di quegli habitatori, e soprabondante la ricchezza propria. Quindi è, chegran numero di Cittadini, soggiornano dentro à quella, non men nobili, che potenti, i quali con grandissimo decoro, in ogni apparenza, la loro nobiltade sostentano; speciamente ne gli atti virtuosi di generosità, tanto verso i forastieri, come à beneficio de' poveri, singolarmente de' Religiosi, & de' Luoghi Pij, vedendosi quivi gran numero de Conventi magnifici d'ogni sorte: sicome parimente di Monache; Monti di Pietà, di Hospitali, di Luoghi, che raccolgono gli esposti bambini, di Confraternita, & di simili, che avanzano ogni altra sua pari Città d'Italia: oltre l'altezza, e mirabile architettura de i Palazzi, e superbissimi Tempij, ampiezza, e dirittiura di strade: nel mio passaggio per queste parti, considerai con meraviglia una Fontana bellissima, in mezzo al Foro, da cui sgorgava saluberrime, e limpidissime acque, che (per quanto mi fù riferito) da lungo spatio di paese per sotterranei meati, da gli Antichi fatti, vengono ivi tramandate, non meno per l'utilità commune, che per commodo particolare de' Cittadini; pigliandone ciascheduno dentro le proprie case un rivolo per servirsene ne gli suoi bisogni. Alle grandezz della Città, corrisponde in fertilità, e bellezza il Territorio ancora, in cui si trovano situate nobili Terre, e grosse Castella, piene d'habitatori, non men Civili, e ricchi, che che gli ordinarij delle mediocri Città. Quindi usciti sono in ogni honorata professione infiniti soggetti, come de gli Scrit<includeonly>tori</includeonly>
Tal fine hebbe la casa Malatesta in Rimino, che tanti anni signoreggilla con tal splendore, e grandezza, che gli suoi figli, trà i primi Prencipi dell’italia, e frà i più valorosi Capitani del Mondo erano annoverati. Dall’hora in poi, Rimino è sempre stato sotto il Dominio dell’Apostolica Sede, alla quale in ogni tempo mostrossi ubedientissimo, da cui viene generosamente ricambiato, essendo dalli Sommi Pontefici di favoritissimi privilegij, e di prerogative insolite arricchito. Passano al governo di quei Cittadini Soggetti eminenti, e Prelati di grande stima, iquali non osano derogar le ragioni, & i privilegi, che il Magistrato loro, intorno à molte cause tiene. Questa Illustre Città, situata quasi nel principio della Terra Senonia, ne i lidi dell’Adriatico Mare, trà due celebri Fiumi, cioè, trà la Marecchia, che dalla parte di Ponente la bagna, e trà l’Ausa, che dalla parte di Oriente, alle sue mura, nel seno di un’amplissima, e fecondissima pianura, trascorre. Verso l’Ostro, spalleggiata viene da una vaghissima serie di Coli, pieni di ricchi habitatori, e producevoli d’ogni bene, all’humano sostentamento necessario non solo, ma di più soprabondante al vivere molle, e delitioso. onde i Riminesi da gli avanzi de’ campi loro, con la commodità del Porto, che (come di disse) alle mura della Città fa Marecchia, ne tramandano in molta copia ad altri lidi; facendo in uno ricca la povertà di quegli habitatori, e soprabondante la ricchezza propria. Quindi è, chegran numero di Cittadini, soggiornano dentro à quella, non men nobili, che potenti, i quali con grandissimo decoro, in ogni apparenza, la loro nobiltade sostentano; speciamente ne gli atti virtuosi di generosità, tanto verso i forastieri, come à beneficio de’ poveri, singolarmente de’ Religiosi, & de’ Luoghi Pij, vedendosi quivi gran numero de Conventi magnifici d’ogni sorte: sicome parimente di Monache; Monti di Pietà, di Hospitali, di Luoghi, che raccolgono gli esposti bambini, di Confraternita, & di simili, che avanzano ogni altra sua pari Città d’Italia: oltre l’altezza, e mirabile architettura de i Palazzi, e superbissimi Tempij, ampiezza, e dirittiura di strade: nel mio passaggio per queste parti, considerai con meraviglia una Fontana bellissima, in mezzo al Foro, da cui sgorgava saluberrime, e limpidissime acque, che (per quanto mi fù riferito) da lungo spatio di paese per sotterranei meati, da gli Antichi fatti, vengono ivi tramandate, non meno per l’utilità commune, che per commodo particolare de’ Cittadini; pigliandone ciascheduno dentro le proprie case un rivolo per servirsene ne gli suoi bisogni. Alle grandezz della Città, corrisponde in fertilità, e bellezza il Territorio ancora, in cui si trovano situate nobili Terre, e grosse Castella, piene d’habitatori, non men Civili, e ricchi, che che gli ordinarij delle mediocri Città. Quindi usciti sono in ogni honorata professione infiniti soggetti, come de gli Scrit<includeonly>tori</includeonly>