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All’età di otto anni fu condotto a Mantova dove avea dovuto andare suo padre per guadagnarsi da vivere lavorando in una fabbrica di paste alimentari. Studiò alle scuole pubbliche di Mantova fino all’anno 1845 e poi in quel Seminario. Ordinato prete nel 1850, fu addetto all’istruzione, prima nello stesso Seminario, poi, dal 1856, nelle Scuole pubbliche del Ginnasio e successivamente del Liceo (per vari insegnamenti, e poi per la sola filosofia), e, dal 1870, pure nell’Istituto tecnico per la lingua tedesca. Depose l’abito ecclesiastico il 10 aprile 1871; e al principio del 1881 fu nominato professore di Storia della filosofia all’Università di Padova. Continuò con molta solerzia nel suo insegnamento fino al 1909, nel quale anno ottenne il collocamento a riposo. La pietà degli amici di Padova e di Mantova lo indusse nel Febbraio del {{pt|1819|1919}} a lasciarsi trasportare, malato, a Mantova, non essendo in grado di sopportare più a lungo il martirio inflitto a Padova dai nemici tedeschi con le incursioni aeree. Nella città che amorevolmente l’ospitava, dopo sofferenze che Io tormentavano assai crudamente da tre anni, cessava di vivere il 15 Settembre 1920.
All’età di otto anni fu condotto a Mantova dove avea do-
vuto andare suo padre per guadagnarsi da vivere lavorando
in una fabbrica di paste alimentari. Studiò alle scuole pub-
bliche di Mantova fino all’anno 1845 e poi in quel Se-
minario. Ordinato prete nel 1850, fu addetto all’istruzione,
prima nello stesso Seminario, poi, dal 1856, nelle Scuole
pubbliche del Ginnasio e successivamente del Liceo (per
var! insegnamenti, e poi per la sola filosofia), e, dal
1870, pure nell’ Istituto tecnico per la lingua tedesca.
Depose l’abito ecclesiastico il 10 aprile 1871 ; e al prin-
cipio del 1881 fu nominato professore di Storia della
filosofia all’Università di Padova. Continuò con molta
solerzia nel ma insegnamento fino al 1909, nel quale
anno ottenne il collocamento a riposo. La pietà degli
amici di Padova e di Mantova lo indusse nel Febbraio
del 1819 a lasciarsi trasportare, malato, a Mantova, non
essendo in grado di sopportare più a lungo il martirio
inflitto a Padova dai nemici tedeschi con le incursioni
aejee. Nella città che amorevolmente l’ospitava, dopo
sofferenze che Io tormentavano assai crudamente da tre
anni, cessava di vivere il 15 Settembre 1920.


Volle egli stesso die sulla sua tomba fosse posta
Volle egli stesso che sulla sua tomba fosse posta questa iscrizione:
questa iscrizione :

QUI GIACE

ROBERTO ARDIGÒ


<poem>{{Centrato|QUI GIACE
<big>ROBERTO ARDIGÒ</big>
NATO IL 28 GENNAIO 1828 MORTO IL 15 SETTEMBRE 1920
NATO IL 28 GENNAIO 1828 MORTO IL 15 SETTEMBRE 1920
DOPO UNA VITA INTERAMENTE DEDICATA
DOPO UNA VITA INTERAMENTE DEDICATA
ALLA SCIENZA ALLA SCUOLA
ALLA SCIENZA ALLA SCUOLA}}</poem>


Padova, ottobre 1920,
<small>Padova, ottobre 1920,</small>


Giovanni Marchesini
{{A_destra|{{sc|Giovanni Marchesini}}}}