Pagina:Poemi (Byron).djvu/113: differenze tra le versioni

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Da sua fulgida sede. Le cilestri
Da sua fulgida sede. Le cilestri
Orbite ha immerse in sempiterna ecclissi,
Orbite ha immerse in sempiterna ecclissi,
Ma su le labbra ogn' altro vezzo serba,
Ma su le labbra ogn’ altro vezzo serba,
Sì che par che raffrenino un sorriso,
Sì che par che raffrenino un sorriso,
E chiuse bramin di restarse in pace,
E chiuse bramin di restarse in pace,
Brev' ora almeno. Ma quel bianco drappo ,
Brev’ ora almeno. Ma quel bianco drappo ,
Ma quelle treccie folte, e vaghe, e sparse
Ma quelle treccie folte, e vaghe, e sparse
Senza vita sul petto;.... ahi quelle treccie,
Senza vita sul petto;.... ahi quelle treccie,
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Tutto narrò.... Basta. Medora è morta.
Tutto narrò.... Basta. Medora è morta.
Come, saper che giova? Era la speme
Come, saper che giova? Era la speme
De' più tardi anni suoi ; era 1' amore
De’ più tardi anni suoi ; era 1’ amore
Degli anni suoi più belli, era la fonte
Degli anni suoi più belli, era la fonte
D' ogni puro desìr, era 1' oggetto
D’ ogni puro desìr, era 1’ oggetto
D' ogni tenera cura; .... unica al mondo
D’ ogni tenera cura; .... unica al mondo
Cosa mortai, eh' ei non odiò,.... gli è tolta!....</poem>
Cosa mortai, eh’ ei non odiò,.... gli è tolta!....</poem>