Pagina:Ardigo - Scritti vari.djvu/31: differenze tra le versioni

Alebot (discussione | contributi)
Caricamento di OCR esterno da bot
js postOCR + A capo
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
giorni! e se ancor lo fosse, sarebbe forse una prova della
giorni! e se ancor lo fosse, sarebbe forse una prova della divinità d’un tal dogma?
divinità d'un tal dogma ?


Ma udite! poco tempo dopo il vescovo di Costantinopoli — quel Nettario che sopra abbiamo nominato «— per uno scandalo successo abolì la neo-nata confessione avendosi sollevato il popolo, esempio seguito in tutte le città dell’impero d’Oriente. (Vedi storia ecclesiastica di Socrate)».
Ma udite! poco tempo dopo il vescovo di Costanti-
nopoli — quel Nettario che sopra abbiamo nominato «—
per uno scandalo successo abolì la neo-nata confessione
avendosi sollevato il popolo, esempio seguito in tutte le
città dell'impero d'Oriente. (Vedi storia ecclesiastica di
Socrate) ».


Secondo l’articolista, primo: l’uso della penitenza pubblica, colla confessione relativa, sarebbe invalso nella chiesa poco tempo prima che Nettario l’abolisse: e l’abolì poco dopo il 381; secondo: non sarebbe stata conosciuta nella chiesa primitiva altra confessione dei peccati, che quella che si faceva solennemente dai pubblici penitenti. Falsissimo l’uno e l’altro supposto.
Secondo l'articolista, primo: l'uso della penitenza pub-
blica, colla confessione relativa, sarebbe invalso nella
chiesa poco tempo prima che Nettario l'abolisse : e l'abolì
poco dopo il 381 ; secondo: non sarebbe stata conosciuta
nella chiesa primitiva altra confessione dei peccati, che
quella che si faceva solennemente dai pubblici penitenti.
Falsissimo l'uno e l'altro supposto.


Falsassimo il primo. La penitenza pubblica ha cominciato colla chiesa. Per convincersene basta leggere il libro II delle Costituzioni Apostoliche, attribuite a S. Clemente papa, terzo successore di S. Pietro, e che sono fuori d’ògrai dubbio una raccolta degli atti dei tempi primitivi della chiesa. E poiché ci è stato nominato Sozomeno, riporteremo un passo del libro VII della sua storia ecclesiastica dove, dopo la descrizione delle formalità della penitenza pubblica, fra cui anche della confessione, si conchiude con queste parole: «Ciò osservano i vescovi della città di Roma, dai tempi più antichi (jam inde ab ultima vetustate) fino alla nostra età.» (’).
Falsassimo il primo. La penitenza pubblica ha comin-
ciato colla chiesa. Per convincersene basta leggere il
libro II delle Costituzioni Apostoliche, attribuite a S. Cle-
mente papa, terzo successore di S. Pietro, e che sono fuori
d'ògrai dubbio una raccolta degli atti dei tempi primitivi
della chiesa. E poiché ci è stato nominato Sozomeno, ri-
porteremo un passo del libro VII della sua storia eccle-
siastica dove, dopo la descrizione delle formalità della pe-
nitenza pubblica, fra cui anche della confessione, si con-
chiude con queste parole : « Ciò osservano i vescovi della
città di Roma, dai tempi più antichi (jam inde ab ultima
vetustate) fino alla nostra età. » (').


Falsissimo il secondo. La confessione pubblica era una semplice prescrizione disciplinare, in aggiunta della segreta e si estendeva soltanto ai peccati più gravi, vale a dire, all’idolatri a, all’omicidio e all’adulterio. Il concilio di Elvira p. e. (anno 313) ne’ suoi 81 canoni sulla penitenza non ne ha nemmeno uno, nel quale si ordini una
Falsissimo il secondo. La confessione pubblica era una
semplice prescrizione disciplinare, in aggiunta della se-
greta e si estendeva soltanto ai peccati più gravi, vale a
dire, all'idolatri a, all'omicidio e all'adulterio. Il concilio
di Elvira p. e. (anno 313) ne' suoi 81 canoni sulla pe-
nitenza non ne ha nemmeno uno, nel quale si ordini una


C) Vedi Storie eccL di SOCRATE e SOZOMENO, Torino 1747,
C) Vedi Storie eccL di SOCRATE e SOZOMENO, Torino 1747, toni. Il, pag. 262.
toni. Il, pag. 262.