Canti (Leopardi - Donati)/XXI. A Silvia: differenze tra le versioni

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<div align="right">''19-20 aprile 1828''</div>
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Silvia, rimembri ancora
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Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare{{R|5}}
Di gioventù salivi?
 
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Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all'opre femminili intenta{{R|10}}
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
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Così menare il giorno.
 
Io gli studi leggiadri{{R|15}}
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,{{R|20}}
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.{{R|25}}
Lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.
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Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia{{R|30}}
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.{{R|35}}
O natura, o natura,
Perché non rendi poi
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Inganni i figli tuoi?
 
Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,{{R|40}}
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,{{R|45}}
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Né teco le compagne ai dì festivi
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Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei{{R|50}}
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell'età mia nova,
Mia lacrimata speme!{{R|55}}
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero{{R|60}}
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.
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<div align="right">19-20 aprile 1828</div>
 
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