Il Circolo Pickwick/Capitolo 12: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=75%|data=1 luglio 2010|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Dove si riferisce un'importantissima azione da parte del signor Pickwick; epoca non meno ricordevole nella sua vita che in questa storia|prec=../Capitolo 11|succ=../Capitolo 13}}
Gli appartamenti del signor Pickwick in via Goswell, benché non molto vasti, erano non solamente comodi e puliti, ma egregiamente adatti ad esser la dimora di un uomo dotato del suo genio e del suo spirito osservatore. Aveva il salottino al primo piano sul davanti, e la camera da letto al secondo anche sul davanti; sicché o che sedesse alla scrivania, o che si aggiustasse nello specchio, gli era porta la medesima opportunità di contemplare la natura umana nelle sue svariate fasi in quel quartiere della città non meno popolato che popolare. La sua padrona di casa, signora Bardell — vedova ed unica esecutrice testamentaria di un ufficiale di dogana — era una donnetta piacente, grassotta ed attiva, che aveva un talento naturale per la cucina, perfezionato e portato al grado di genio artistico dallo studio e dalla lunga esperienza. Non
Per chiunque avesse conosciuti questi punti di economia domestica non che la mirabile struttura dello spirito del signor Pickwick
— Signora Bardell, — disse finalmente il signor Pickwick mentre
— Signore, — disse la signora Bardell
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— Gli è un bel pezzo che il vostro ragazzo è uscito.
— Ma
— Ah! — esclamo il signor Pickwick, — avete ragione, così è.
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— Credete che si spenda molto più a stare in due che da solo?
— Là! signor Pickwick, — disse la signora Bardell, arrossendo fino
— Sì, ma che credete?
— Secondo, — disse la signora Bardell avvicinando molto la spazzola al gomito del signor Pickwick,
— Verissimo, — disse il signor Pickwick; — ma io credo che la persona
— Là! signor Pickwick, — fece la signora Bardell, tornando ad arrossire fin sotto la cuffia.
— Le credo sicuro, — rispose il signor Pickwick con calore crescente,
— Dio buono, signore! — esclamò la signora Bardell
— Vi parrà molto strano adesso, — disse
La signora Bardell non potette rispondere che con
— Ebbene, — disse il signor Pickwick, — che ne pensate?
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— Ah, che il cielo lo benedica! — interruppe la signora Bardell con un singhiozzo materno.
—
E il signor Pickwick sorrise placidamente,
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— Per amor del cielo! — esclamò lo stupito signor Pickwick;
signora Bardell, cara mia, vi prego.... vedete un
— Oh, venga chi vuole! — gridò in delirio la signora Bardell; — non vi lascerò più mai, caro, tanto caro, anima mia! — e così dicendo la signora Bardell strinse più forte.
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— Oh povero me! — esclamò il signor Pickwick cercando di divincolarsi; sento gente per le scale. Via, smettete, vi prego, state buona!
Ma, così le preghiere come le rimostranze furono vane; poiché la signora Bardell era venuta meno fra le braccia, del signor Pickwick; e prima
Il signor Pickwick rimase muto ed immobile,
Lo stupore dei Pickwickiani era così profondo e così intensa la perplessità del signor Pickwick, che tutti avrebbero potuto rimanere nelle medesime posizioni relative fino a che la signora non avesse ripreso i sensi, se non fosse stato per una bellissima e commoventissima manifestazione di affetto figliale da parte del tenero rampollo di lei. Vestito di un costume di velluto a righe con grossi bottoni di metallo, ei stette sulle prime sorpreso ed incerto sotto la porta; ma a poco a poco,
— Portate via questo bricconcello,
— Che cosa è? che avviene? — dissero insieme i tre Pickwickiani ammutoliti.
— Non so, non lo so davvero. Portate via il ragazzo! — (qui il signor Winkle trasportò
— Oh, mi sento meglio adesso, — disse con voce debole la signora Bardell.
— Lasciate che
— Grazie, signore, grazie! — esclamò istericamente la signora Bardell. E si fece condurre da basso, seguita anche dal suo affezionato figliuolo.
— Io non so capire, — disse il signor Pickwick quando fu tornato il suo amico, — io non so capire che cosa le abbia preso a quella donna. Le avevo semplicemente comunicata la mia intenzione di prendere un domestico, quando mi cadde in
— Molto, — ripetettero i tre amici.
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— Mettermi in una così falsa posizione! — continuò il signor Pickwick.
— Sicuro, sicuro, — risposero i suoi seguaci, leggermente tossendo e guardandosi
Questo contegno non isfuggì al signor Pickwick. Notò la loro incredulità. Era chiaro che sospettavano di lui.
—
— È
Il signor Snodgrass obbedì; e di lì a poco il signor Samuele Weller si presentò.
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— Mi riconoscete eh? — disse il signor Pickwick.
— Più di sì che di no, — rispose Sam con una mezza occhiata di protezione. — Un bel tomo quello lì, che ne faceva lui solo dieci di voi. Vi ha messo un
— Non si tratta di questo adesso, — interruppe il signor Pickwick, — ho da parlarvi
— Obbligato, signore, — disse Sam, mettendosi
E così dicendo, il signor Weller sorrise affabilmente ai quattro Pickwickiani.
— Veniamo dunque, — disse il signor Pickwick, — alla faccenda per cui
— Bravo, quel che dico io; sgraviamoci subito, come disse il padre al figliuolo che aveva ingoiato uno scellino.
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— Salario?
— Dodici ghinee
— Vestiti?
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— Accudire alla mia persona e viaggiare con me e con questi signori.
— Già
— Accettate? — domandò il signor Pickwick.
— Si capisce, — rispose Sam. — Se i vestiti mi vanno
— Naturalmente, ci potete dare delle buone informazioni?
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— Tornate stasera alle otto, — rispose il signor Pickwick — e se le informazioni saranno buone, vi vestiremo subito.
Ad eccezione di
— Bravo! — disse il nostro individuo trasfigurato nel prender posto la mattina appresso in serpe alla carrozza di Eatanswill. — Vorrei proprio sapere se sono fantino, guardaboschi o cocchiere maggiore. Ho un
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