Pagina:Amleto (Rusconi).djvu/64: differenze tra le versioni

Alebot (discussione | contributi)
m Pagina:Amleto (Rusconi).pdf/30 spostato a Pagina:Amleto (Rusconi).djvu/60: Robot: Moved page
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 50%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<section begin=1 />TERZO.
<section begin=1 /><!-- qui testo--><section end=1 />{{Ns0|Atto terzo. Scena IV|Atto terzo. Scena IV|2}}<section begin=2 /><section end=2 />
Entra Amidi).
A,,LETO. Ora potrei farlo, il momento è propizio, egi prega, ed ora lo Darò._ ma così va in cielo, e sono io per tal modo vendicato? A questo vuoi badarsi. Uno scellerato mi uccide il padre, ed io suo solo figlio mando perciò in cielo quello stesso scellerato. Oh sarebbe un guiderdone, non mia vendetta! Egli uccise mio padre mentre usciva dai piaceri del banchetto, pieno di pec- caci, vivi e rigogliosi come il maggio; e chi sa, fuori
qual conto potesse dare di W... Ma non v’e dfoerisecierlao’gi li sia
ragione di credere che un gran castigo g stato riserbato? Or ini vendico io uccidendo costui men- rt
e purifica la sua anima, mentre egli è nelle migliori t condizioni el suo passaggio? No. rientra nel fodero, mia spada p, e apparecchiati a vibrare un colpo più or- ribile. Quando sia
d ebro addormeosi ntatdel suo letto, o o in un aecessoo al
i collera, o nei piab cer i ince stu
giuoco, o colla bestemmia alle labbra, o in qualche atto che non dia speranza di salvazioue, allora, allora percuoti onde il cielo gli si chiuda dinanzi, i e la sua anima sia maledetta e nera come l’inferno in cui precipita. — Mia madre mi aspetta... Questa medicina prolunga soltanto i tuoi infermi giorni. (Esce.)
Il Re si atea e si avanza.
Rs. Le mie parole si innalzano, i miei. pensieri rimangono a terra; né mai le parole senza i pensieri poterono salire al cielo. (Esce.)
SCENA IV.
Un’altra stanza della reggia.
Entrano la Regina e Polonia.
POLON10. Verrà subito. pensate a fargli gravi rimproveri;
ditegli che le sue bisbetiebezze sono state spinte tanColtre da non potersi tollerare, che vostra grazia lo ha
difeso e si è frapposta fra lui e una gran collera. 2 Io
mi starò costà silenzioso. Pregovi, parlategli a dovere ANILE’ro (di dentro). Madre! madre! madre!
REGINA. Lo farò, non temete; ritiratevi, l’odo venire. (PoIonio si nasconde.)
4 Onde i suoi calcagni diano un calcio al cielo, cioè volga a questo le spalle.
I Quella del re, sottinteso.<section end=1 />{{Ns0|Atto terzo. Scena IV|Atto terzo. Scena IV|2}}<section begin=2 /><section end=2 />