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esser {{Sc|Nazione}}, nazione libera e grande, consapevole dei doveri che stringono insieme le umane famiglie e capace di compierli. Bensì, perch'ei non osi assalire il simbolo Italiano di fronte, ed evochi a combattere con più vantaggio, fantasmi non nostri, l'avversione ad ogni mutamento, ad ogni progresso di popolo, ad ogni educazione emancipatrice, non esce meno chiara o meno intollerante da quanto ei dice — dalle rampogne ai fautori di cangiamenti che ''illudono colla speranza di sorti più fauste gli operai e gli altri uomini di condizione inferiore'' — dalle paure che ''il popolo istupidito dai molti vizi e dalla lunga licenza'' ceda facilmente alle insidie — dalle avvertenze ai vescovi, perché predichino siccome legge ''incommutabile'' di natura ''dovere gli uni agli altri prevalere per doti non solamente di corpo e d'anima, ma di ricchezza'' — dalle minacce caritatevoli di foco eterno ai miseri che si lasciassero sedurre dalle nostre promesse — e finalmente da una teorica della povertà, fondata metà sulle formole di {{Ac|François Guizot|Guizot}} e dei dottrinari di Francia, metà su testi isolati, pervertiti, fraintesi dell'Evangelio.
esser {{Sc|Nazione}}, nazione libera e grande, consapevole dei doveri che stringono insieme le umane famiglie e capace di compierli. Bensì, perch’ei non osi assalire il simbolo Italiano di fronte, ed evochi a combattere con più vantaggio, fantasmi non nostri, l’avversione ad ogni mutamento, ad ogni progresso di popolo, ad ogni educazione emancipatrice, non esce meno chiara o meno intollerante da quanto ei dice — dalle rampogne ai fautori di cangiamenti che ''illudono colla speranza di sorti più fauste gli operai e gli altri uomini di condizione inferiore'' — dalle paure che ''il popolo istupidito dai molti vizi e dalla lunga licenza'' ceda facilmente alle insidie — dalle avvertenze ai vescovi, perché predichino siccome legge ''incommutabile'' di natura ''dovere gli uni agli altri prevalere per doti non solamente di corpo e d’anima, ma di ricchezza'' — dalle minacce caritatevoli di foco eterno ai miseri che si lasciassero sedurre dalle nostre promesse — e finalmente da una teorica della povertà, fondata metà sulle formole di {{Ac|François Guizot|Guizot}} e dei dottrinari di Francia, metà su testi isolati, pervertiti, fraintesi dell’Evangelio.


E la teorica è questa:
E la teorica è questa:


«I poveri esistono per ragione di cose che non può né deve mutarsi. Ma la religione cattolica predica ai ricchi la carità, che otterrà loro da Dio tesori di grazia e di premi eterni. I poveri ringrazino la Provvidenza che schiude ad essi nella miseria, purché sappiano sopportarla in pace e con lietezza d'animo, una più facile via di salute nel cielo. In cielo soltanto s'adempirà per essi equamente il giudizio di Dio».
«I poveri esistono per ragione di cose che non può né deve mutarsi. Ma la religione cattolica predica ai ricchi la carità, che otterrà loro da Dio tesori di grazia e di premi eterni. I poveri ringrazino la Provvidenza che schiude ad essi nella miseria, purché sappiano sopportarla in pace e con lietezza d’animo, una più facile via di salute nel cielo. In cielo soltanto s’adempirà per essi equamente il giudizio di Dio».


E a questa si sovrappone l'altra teorica dell'Autorità. «Ogni autorità vien da Dio. Ogni governo di fatto è governo di diritto. Obbedite o, resistendo, siate dannati».
E a questa si sovrappone l’altra teorica dell’Autorità. «Ogni autorità vien da Dio. Ogni governo di fatto è governo di diritto. Obbedite o, resistendo, siate dannati».


In altri termini, e compenetrando le due teoriche in una: terra e cielo costituiscono un antagonismo perpetuo. Il dritto, l'equo, la Verità regnano in cielo: il Fatto, la Forza, il Male inevitabile sulla terra. Esistono due razze umane: la razza dei ricchi e potenti, la razza dei poveri e servi. I
In altri termini, e compenetrando le due teoriche in una: terra e cielo costituiscono un antagonismo perpetuo. Il dritto, l’equo, la Verità regnano in cielo: il Fatto, la Forza, il Male inevitabile sulla terra. Esistono due razze umane: la razza dei ricchi e potenti, la razza dei poveri e servi. I