Fu il fuoco o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano?/Lettera seconda: differenze tra le versioni

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{{Indent|0|volte, dietro la pioggia di ceneri vantata tanto dalla storia? Se fosse stato così, come le ceneri cadeano dall'alto, i corridoi, i vomitorj, come altresì tanti altri luoghi coperti da volte, che si osservano in Ercolano, avrebbero dovuto ritrovarsi voti. Un'alluvione quindi poté soltanto riempirli; mentre un fluido potea pervenirvi benissimo dalle aperture laterali, strascinadovi dentro le materie, dalle quali vediam oggi detti luoghi ripieni. Intanto ecco come fatti dell'istesso genere, mirabilmente corrispondono tra loro in due luoghi di alluvione. Cioè luoghi coperti da volte si sono ritrovati pieni in Pompei, e luoghi coperti da volte sono stati anche ritrovati ripieni in Ercolano. Impressione d'un seno muliebre ei è ritrovata nella terra, che riempiva la cantina di Tompei, ed impressione d'un volto umano si è ritrovata nel masso pietroso, che riempie i corridoi ed i vomitorj d'Ercolano. Dunque io ho dritto di conchiudere, che un'alluvione sotterrò Pompei, ed un'alluvione seppellì ancora Ercolano.}}
 
ll teatro d'Ercolano ha 18 ordini di gradini, su de' quali sedea il popolo spettatore. Ogni gradino ha l'altezza di 14 pollici; altezza totale piedi 21. l1Il cornicione superiore del teatro si ritrova nove piedi, in circa, al disopra dell'ultimo gradino; in guisa che l'altezza intera del teatro è di 30 piedi. Convien dire che gli altri edificj d'Ercolano aveano presso a poco la stessa altezza tanto essendo quasi quella della contemporanea Pompei, e non essendo 30 piedi un'altezza considerevole, considerata anche l'architettura bassa di quei tempi. Or io ragiono così. Se una pioggia di ceneri seppellì Ercolano,
 
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{{Indent|0|riempimento così regolare del teatro in un cosi breve tempo, e dalla stessa cagione, della quale gli effetti sono tanto diversi? Come si può dire esser uscite le lumache terrestri dal Vesuvio, senza essere calcinate? E poi come sarebbero queste andate nel volcano? Uopo è, dunque, ammettere il sotterramento d'Ercolano per via umida, ossia per opera di reiterate, e consecutive alluvioni, che han a poco a poco, e successivamente ingrossato il masso, dal quale lo vediamo oggi coperto.}}
 
Non è stato finora, che ne' sotterranei d'Ercolano, che raccogliendo i fatti geologici, relativi al masso, che cuopre questa città distrutta, già riferiti, ho fatto rilevare la sua genesi per opera delle reiterate e successive alluvioni, dalle quali ha preso origine 1l'incremento del masso medesimo, come ancora la diversa natura degli strati pietrosi e terrosi, ne' quali giaccion oggi seppelliti gli avanzi di quella tanto rinomata città.
 
Usciamo ora fuora da quegli antri oscuri e da quei [[:w:labirinto|laberinti]], trasferiamoci al giorno, esaminiamo 1l'aspetto esterno e la struttura de' monti, e del suolo delle vicinanze d'Ercolano, e vediamo se nuove osservazioni geologiche, ch'andremo a fare in luoghi molto distanti dal teatro sepolto, debbano confermare, o distruggere la mia opinione.
 
Sì: io dicea a me stesso (ogni qualvolta mi ritrovava negli scavamenti d'Ercolano, e che non avea ancora geologicamente esaminato il suo circondario) se questo luogo è stato inondato dalle acque; se il masso, che cuopre il teatro è composto da strati; e se quesii strati sono stati formati da alluvioni, che
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{{indent|0|han seppellito la città; uopo è necessariamente che il suolo ed i monti delle vicinanze d'Ercolano sian tutti terreni d'alluvione, ed io dovrò assolutamente ritrovare da per tutto, e ad una gran distanza vestigia dell'acqua. l1Il fatto, e le osservazioni han confermato mirabilmente le mie conghietture, ed ecco una dimostrazione della solidità di quell'assioma logico, che stabilisce, ''che quando un princpio è vero, vere eziandio debbon essere le conseguenze, che da esso vengon dedotte''. Difatti andremo a vedere, che ho indovinato la natura de' monti molto distanti da Resina, cioè d'un terreno più di sette miglia lungo, dalla struttura del masso, che cuopre il teatro, sepolto al disotto di questo villaggio.}}
 
Invito, dunque, il lettore di trasferirsi al di là della ''[[:w:Torre del Greco|Torre del Greco]]'', nel luogo detto ''lo Scavamento''. Egli ritroverà al giorno degli antichi edifizj disotterrati, che apparteneano alla città d'Ercolano. Egli caminerà al disopra d'un tetto d'un edifizio, che si ritrova ancora sotterra, e vedrà tagliato perpendicolarmente il masso del monte, in cui sono incavate varie grotte, e che cuopre altri edificj. Questo luogo è circa due miglia distante dal teatro, e forse la città distrutta si stendea ancora più lungi da questo luogo, verso la [[:w:Torre Annunziata|Torre dell'Annunciata]]. Intanto chiunque, per poco avvezzo alle osservazioni geologiche, è costretto, all'aspetto del luogo, di confessare, che il masso del monte, che cuopre gli edifizj nel quale sono incavate le. grotte, come altresì tutto il terreno adiacente, sono il prodotto delle alluvioni. Difatti il masso è in questi luoghi d'indole argillosa-calcare, effervescente
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{{Indent|0|all'[[:w:acido nitrico|acido nitrico]]. In esso si veggono de' pezzi di pietra calcare, rotolati dalle acque, ed una quantità immensa di rottami di lava di tutte le grandezze. Io ho ritrovato anche incastonati in questo masso de' pezzi di mattoni, ed altre terre cotte. Niente dico de' monti di tufo, esistenti tra la Torre del Greco e ''lo Scavamento'', ne' quali veggonsi infiniti pezzi di lava. In una delle grotte, poi, si osserva, in mezzo al masso argilloso-calcare, uno strato di arena nera, che dimostra le reiterate soprapposizioni delle materie, originate dalle acque, e dalle quali nacque 1l'altezza del monte.}}
 
Il lettore scenderà, indi, dallo ''Scavamento'' della [[:w:Torre del Greco|Torre del Greco]] alla marina sottoposta, e vedrà, quasi al [[:w:livello del mare|livello del mare]] uno strato ben caratteristico di marna calcare effervescentissima all'acido nitrico, affatto simile a quella, che s'incontra nel piano del [[:w:proscenio|proscenio]] del teatro, indicata nella specie 9. La posizione, ossia l'elevazione presso a poco la stessa de' due luoghi, ne' quali giace la marna, mi fa credere essere uno e lo stesso strato tanto quello, che si osserva nel proscenio, quanto l'altro, che si vede alla Torre del Greco al disotto dello ''Scavamento''. Son persuaso che a forza di livellazioni, e di scavamenti perpendicolari in alcuni luoghi tra [[:w:Ercolano|Resina]] e la Torre del Greco, si verrebbe a definire l'identità degli altri strati, descritti nel teatro, con quelli che s'incontrano nel circondario di Resina e della Torre.