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{{Centrato|l=18em|IV}}
IV


{{Centrato|l=18em|{{sc|sposo}}}}
SPOSO
<ref>Quam pulcra es, Amica mea, quam pulcra es! Oculi tui columbarum, absque eo quod intrinsecus latet. Capilli tui sicut greges caprarum, quae ascenderunt de monte Galaad.</ref>Eccoti bella, o Amica, eccoti bella!

Per entro al vel di tua chioma fluente
Eccoti bella, o Amica, eccoti bella !
La tua pupilla rassomiglia a quella
Per entro al vel di tua chioma fluente
D’amorosa colomba ed innocente!
La tua pupilla rassomiglia a quella
D'amorosa colomba ed innocente !


La tua chioma somiglia a le caprette
La tua chioma somiglia a le caprette
Del Galaadde; cosi liscia e bruna;
Del Galaadde; così liscia e bruna;
Ed i tuoi denti a pecore che schiette
<ref>Dentes tui sicut greges tonsarum, quae ascenderunt de lavacro, omnes gemellis foetibus, et sterilis non est inter eas.</ref>Ed i tuoi denti a pecore che schiette
Escon da l'acqua con due figli ognuna,
Escon da l’acqua con due figli ognuna,

Serrate, ed alte d'un medesmo tratto,
Nè priva del suo parto una v'appar.
Son le tue labbra un filo di scarlatto,
Ed è sparso di grazie il tuo parlar !

Cap. IV. — 1. Quam pulcra es, Amica mea, quam
pulcra es ! Oculi tui columbarum, absque eo quod in-
trinsecus latet. Capilli tui sicut greges caprarum, quae
ascenderunt de monte Galaad.

2. Déntes tui sicut greges tonsarum, quae ascen-
derunt de lavacro, omnes gemellis foetibus, et sterilis
Don est inter eas.


Serrate, ed alte d’un medesmo tratto,
3. Sicut vitta coccinea labia tua, et eloquium tuum</poem>
Nè priva del suo parto una v’appar.
<ref>Sicut vitta coccinea labia tua, et eloquium tuum {{pt||dulce. Sicut fragmen mali punici, ita genae tuae, absque eo quod intrinsecus latet.
}}</ref>Son le tue labbra un filo di scarlatto,
Ed è sparso di grazie il tuo parlar!</poem><noinclude>
Cap. IV.
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