Mantova e Urbino/II. 1490-1501: differenze tra le versioni

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Venne finalmente l'aspettata e desiderata Elisabetta nel marzo del 1493, quantunque i soliti dolori di stomaco la avessero di nuovo molestata proprio in quella che stava per partire.<ref>Lett. al Marc. 7 marzo '93. <small>FERRATO</small>, pp.81-82.</ref> Già vedemmo come la Gonzaga le inviasse incontro, per rallegrarla, ''il poeta''. Per desiderio della Marchesa mossero pure ad incontrarla i più cospicui cittadini, e lei stessa, Isabella, si recò fino a Rovere. Il 19 marzo a Mantova fu accolta "cum universale dimostratione de alegreza".<ref>Copialett. d'Isabella, L. III; 16 e 20 marzo '93.</ref> Poco appresso, il 23 marzo, la Marchesa partecipava alla madre di stare deliziosamente insieme con la cognata, "quale spero cum la conformità de quest'aere a la natura sua et copia de boni medici debba revalersi, et già me pare che la cominci a sentire la virtù de l'aere et le careze ch'io gli facio".<ref>Copialett., L. III.</ref>
 
Stettero insieme tutto l'aprile, in una beata comunanza di aspirazioni e di occupazioni, ma ai primi di maggio Isabella doveva portarsi, per desiderio del marito, a Venezia passando per Ferrara<ref>Il Marchese era a Venezia in marzo e poi di nuovo in aprile, e là si occupava anche degli affari del Duca d'Urbino. Vedi in proposito la lettera d'Elisabetta, 26 aprile, da Mantova, che non è già diretta a lui, come sbadatamente pone il <small>FERRATO</small> nel pubblicarla (''Op. cit.'', pp. 82-83), ma al comun fratello Giovanni.</ref>, ed era suo interesse che il viaggio si compisse presto per prevenire l'andata del Moro e non sfigurare al confronto dello sfarzo della sorella Beatrice.<ref>Di ciò distesamente nelle nostre ''Relazioni con gli Sforza'', pagina 70 e segg.</ref>
 
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