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che, come aquila offesa, raccoglie il volo sul «Vulture fatale» e «a larghe ruote» esplora i colli e i piani d’Agri e di Sinno!<ref>''Al mare Jonio.''</ref> È lui il «Viggianese»<ref>Pag. 138.</ref> che, dopo il terremoto del 1857, erra per varie genti, sospirando le balze native, come nel suo proprio nome il poeta le sospira nel bellissimo «Salmo» sul medesimo flagello!<ref>Pag. 33.</ref> Benedetto quel cuore, benedetto quell'immenso amor patrio, da cui viene alla sua figura come una luce e alla sua poesia come una virtù di cui nessuna critica, nessun mutamento di gusto, nessuna moda letteraria presente o futura potrà privarla giammai. |
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che, come aquila offesa, raccoglie il volo |
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sul « Vulture fatale » e « a larghe ruote » |
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esplora i colli e i piani d'Agri e di Sinno!4) |
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È lui il « Viggianese » 2) che, dopo il terre- |
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moto del 1857, erra per varie genti, sospi- |
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rando le balze native, come nel suo proprio |
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nome il poeta le sospira nel bellissimo |
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« Salmo » sul medesimo flagello !3) Bene- |
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detto quel cuore, benedetto queir immenso |
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amor patrio, da cui viene alla sua figura |
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come una luce e alla sua poesia come una |
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virtù di cui nessuna critica, nessun muta- |
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mento di gusto, nessuna moda letteraria pre- |
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sente o futura potrà privarla giammai. |
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Una vera sintesi di tutti i suoi pensieri |
Una vera sintesi di tutti i suoi pensieri è quell’apostrofe al suo paese: |
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è queir apostrofe al suo paese: |
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Come sei bella, |
Come sei bella, |
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Terra |
Terra de’ forti, or che distende il cielo |
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Un manto azzurro su le tue montagne, |
Un manto azzurro su le tue montagne, |
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E nel suo riso la recente luna |
E nel suo riso la recente luna |
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I tuoi boschi inargenta |
I tuoi boschi inargenta! A me diletta |
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Ride ogni itala zolla |
Ride ogni itala zolla: eppur le tue |
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Aure bebbi vagendo, e nel tuo seno |
Aure bebbi vagendo, e nel tuo seno |
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Dormono i padri miei. Tutto a te diede |
Dormono i padri miei. Tutto a te diede</poem> |
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4) Al mare Jonio, |
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*) Pag; 138. |
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3) Pag. 33. |