Nuova Cronica/Libro decimo: differenze tra le versioni

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{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Libro decimo}}
{{Intestazione letteratura
|Nome e cognome dell'autore=Giovanni Villani
|Titolo=Nuova Cronica
|Iniziale del titolo=N
|Nome della pagina principale=Nuova Cronica
|Eventuale titolo della sezione o del capitolo=Libro decimo
|Anno di pubblicazione=1348
|Secolo di pubblicazione=XIV secolo
|Il testo è una traduzione?=no
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I
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Nel detto anno, a dì X di luglio, il duca di Calavra con sua baronia e cavalieri entrò nella città di Siena, e da’ Sanesi fu ricevuto onorevolemente. Trovò la terra molto partita per la guerra ch’era intra’ Tolomei e’ Salimbeni, che quasi tutti i cittadini chi tenea coll’uno e chi coll’altro; e’ Fiorentini temendo per quella discordia che la terra non si guastasse, e parte guelfa non prendesse altra volta per la detta discordia, sì mandarono per loro ambasciadori pregando il duca che per Dio non si partisse della terra infino che non gli avesse acconci insieme, e avesse la signoria della città; e ’l duca così fece, che tra le due case Tolomei e Salimbeni fece fare triegua con sofficiente sicurtà V anni, e fecevi molti cavalieri novelli, e dimorovvi infino a dì XXVIII di luglio; e in questa dimoranza tanto s’adoperò tra per paura e per amore, come sono le parti nella città divise, gli fu data la signoria di Siena per V anni sotto certo modo e ordine, e per questa stanza del duca in Siena, volle da’ Fiorentini oltre a’ patti XVIm fiorini d’oro, onde i Fiorentini si tennono male appagati.
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