Saul/Atto secondo/Scena I: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=7550%|data=721 gennaiofebbraio 20092010|arg=Teatro}}{{Intestazione teatro
| Nome e cognome dell'autore del testo = Vittorio Alfieri
| Nome e cognome dell'autore delle musiche =
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| NomePaginaCapitoloSuccessivo = Saul/Atto secondo/Scena II
}}
<poem>
''SAUL, ABNER''.<br />
; SAUL
: Bell'alba è questa. In sanguinoso ammanto
: Oggi non sorge il Sole; un dì felice
: Prometter parmi. — Oh miei trascorsi tempi!
: Deh! dove sete or voi? Mai non si alzava
: Saùl nel campo da' tappeti suoi,
: Che vincitor la sera ricorcarsi
: Certo non fosse.
 
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; ABNER
: <span style="margin-left: 105px;">Ed or, perché diffidi,</span>
: O re? Tu forse non fiaccasti or dianzi
: La filistea baldanza? A questa pugna
: Quanto più tardi viensi, Abner tel dice,
: Tanto ne avrai più intera, e nobil palma.
 
; SAUL
: Abner, oh! quanto in rimirar le umane
: Cose, diverso ha giovinezza il guardo,
: Dalla canuta età! Quand'io con fermo
: Braccio la salda noderosa antenna,
: Ch'or reggo appena, palleggiava; io pure
: Mal dubitar sapea.... Ma, non ho sola
: Perduta omai la giovinezza.... Ah! meco
: Fosse pur anco la invincibil destra
: D'Iddio possente!... o meco fosse almeno
: David, mio prode!...
 
; ABNER
: <span style="margin-left: 130px;">E chi siam noi? Senz'esso</span>
: Più non si vince or forse? Ah! non più mai
: Snudar vorrei, s'io ciò credessi, il brando,
: Che per trafigger me. David, ch'è prima,
: Sola cagion d'ogni sventura tua....
 
; SAUL
: Ah! no: deriva ogni sventura mia
: Da più terribil fonte.... E che? celarmi
: L'orror vorresti del mio stato? Ah! s'io
: Padre non fossi, come il son, pur troppo!
: Di cari figli,... or la vittoria, e il regno,
: E la vita vorrei? Precipitoso
: Già mi sarei fra gl'inimici ferri
: Scagliato io, da gran tempo; avrei già tronca
: Così la vita orribile, ch'io vivo.
: Quanti anni or son, che sul mio labro il riso
: Non fu visto spuntare? I figli miei,
: Ch'amo pur tanto, le più volte all'ira
: Muovonmi il cor, se mi accarezzan.... Fero,
: Impazïente, torbido, adirato
: Sempre; a me stesso incresco ognora, e altrui;
: Bramo in pace far guerra, in guerra pace:
: Entro ogni nappo, ascoso tosco io bevo;
: Scorgo un nemico, in ogni amico; i molli
: Tappeti assirj, ispidi dumi al fianco
: Mi sono; angoscia il breve sonno; i sogni
: Terror. Che più? chi 'l crederia? spavento
: M'è la tromba di guerra; alto spavento
: È la tromba a Saùl. Vedi, se è fatta
: Vedova omai di suo splendor la casa
: Di Saùl; vedi, se omai Dio sta meco.
: E tu, tu stesso, (ah! ben lo sai) talora
: A me, qual sei, caldo verace amico,
: Guerrier, congiunto, e forte duce, e usbergo
: Di mia gloria tu sembri; e talor, vile
: Uom menzogner di corte, invido, astuto.
: Nemico, traditore....
 
; ABNER
: <span style="margin-left: 134px;">Or, che in te stesso</span>
: Appien tu sei, Saulle, al tuo pensiero,
: Deh, tu richiama ogni passata cosa!
: Ogni tumulto del tuo cor (nol vedi?)
: Dalla magion di que' profeti tanti,
: Di Rama egli esce. A te chi ardiva primo
: Dir, che diviso eri da Dio? l'audace,
: Torbido, accorto, ambizïoso vecchio,
: Samuèl sacerdote; a cui fean eco
: Le sue ipocrite turbe. A te sul capo
: Ei lampeggiar vedea con livid'occhio
: Il regal serto, ch'ei credea già suo.
: Già sul bianco suo crin posato quasi
: Ei sei tenea; quand'ecco, alto concorde
: Voler del popol d'Israello al vento
: Spersi ha suoi voti, e un re guerriero ha scelto
: Questo, sol questo, è il tuo delitto. Ei quindi
: D'appellarti cessò d'Iddio l'eletto.
: Tosto ch'esser tu ligio a lui cessasti.
: Da pria ciò solo a te sturbava il senno:
: Coll'inspirato suo parlar compieva
: David poi l'opra. In armi egli era prode,
: Nol niego io, no; ma servo appieno ei sempre
: Di Samuello; e più all'altar, che al campo
: Propenso assai: guerrier di braccio egli era,
: Ma di cor, sacerdote. Il ver dispoglia
: D'ogni mentito fregio; il ver conosci.
: Io del tuo sangue nasco; ogni tuo lustro
: È d'Abner lustro: ma non può innalzarsi
: David, no mai, s'ei pria Saùl non calca.
 
; SAUL
: David?... Io l'odio.... Ma, la propria figlia
: Gli ho pur data in consorte.... Ah! tu non sai. —
: La voce stessa, la sovrana voce,
: Che giovanetto mi chiamò più notti,
: Quand'io, privato, oscuro, e lungi tanto
: Stava dal trono e da ogni suo pensiero;
: Or, da più notti, quella voce istessa
: Fatta è tremenda, e mi respinge, e tuona
: In suon di tempestosa onda mugghiante:
: «Esci Saùl; esci Saulle».... Il sacro
: Venerabile aspetto del profeta,
: Che in sogno io vidi già, pria ch'ei mi avesse
: Manifestato che voleami Dio
: Re d'Israèl; quel Samuèle, in sogno,
: Ora in tutt'altro aspetto io lo riveggo.
: Io, da profonda cupa orribil valle,
: Lui su raggiante monte assiso miro:
: Sta genuflesso Davide a' suoi piedi:
: Il santo veglio sul capo gli spande
: L'unguento del signor; con l'altra mano,
: Che lunga lunga ben cento gran cubiti
: Fino al mio capo estendesi, ei mi strappa
: La corona dal crine; e al crin di David
: Cingerla vuol: ma, il crederesti? David
: Pietoso in atto a lui si prostra, e niega
: Riceverla; ed accenna, e piange, e grida,
: Che a me sul capo ei la riponga.... — Oh vista!
: Oh David mio! tu dunque obbediente
: Ancor mi sei? genero ancora? e figlio?
: E mio suddito fido? e amico?... Oh rabbia!
: Tormi dal capo la corona mia?
: Tu che tant'osi, iniquo vecchio, trema....
: Chi sei?... Chi n'ebbe anco il pensiero, pera... —
: Ahi lasso me! ch'io già vaneggio!...
 
; ABNER
: <span style="margin-left: 218px;">Pera,</span>
: David sol pera: e svaniran con esso,
: Sogni, sventure, visïon, terrori.
</poem>
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