Il probabile falsificatore della Quaestio de aqua et terra/IV: differenze tra le versioni

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In conclusione. L'editore della ''Quaestio de aqua et terra'', contro la cui autenticità si sono levati dei dubbi così fondati, non era sicuramente fior di farina. I documenti prodotti ce lo fecero conoscere abbastanza da vicino, il che giovò a confermarci nella impressione che producono e l'assetto curioso della stampa principe della ''Quaestio'' e la consolatoria per la morte di Luigi XII. Dovunque si vede in quel frate una gran voglia di figurare, di farsi innanzi, di sfoggiare dottrine recondite. Teologo e filosofo, astrologo e verseggiatore, egli mette tutte le scienze e le arti al servizio de' principi da cui spera favori e specialmente della propria ambizione. C'è da giurare che lo stesso Alighieri, conoscendolo, non avrebbe esitato a cacciarlo tra quei frati vanitosi, che pascon di vento le pecorelle e gonfiano il cappuccio, purchè si rida alle loro prediche piene di motti e di scede<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXIX#114|''Parad.'', XXIX, 115}}</ref>. Codesto Moncetti, insomma, considerato un po' attentamente, non si può negare che abbia in grado non comune la ''capacità a delinquere''.
 
Scrive il Torelli che fra Benedetto, durante la sua dimora in Parigi, pubblicò il ''Tractatus de formatione humani corporis in utero'', di Egidio Romano
 
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