Il probabile falsificatore della Quaestio de aqua et terra/III: differenze tra le versioni

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Premisso servitutis officio, salutem. Per havere veduto che V.Ex. sempre è stata honoratissimo domicilio di virtuosi et singular presidio a quelli e sempiterno aiutorio di servi suoi, che mai nè intervallo di tempo nè distantia de luogo ha mai sperato quello che inverso el servo fa el padrone eterno e de memoranda fama vestito, pertanto me a dato audacia la florida speranza qual sempre ho auto in V.Ex. de recorrere a quella e humilmente a li suoi piedi suplicare, che vogli per questa volta queste tre gratie concederne. Prima, che se degni questa mia lettera leggere, e un poco più che 'l solito drento da sè con carità riceverla. La seconda che se degni de mandarmi una littera di favore calda a messer Bernardo Cardinale da Bibbiena, che Sua S.<sup>ria</sup> se degni per amor vostro apresentare questa mia opera quale ho fatta in laude del Pontefice: nella quale metto Sua Sanctità ha a recuperare el perduto stato della virtù, e quivi vi metto V. Ex. regina de tal carro, e questo sopra la expositione del Psalmo ''Beati immaculati in via''; tanto che quando pel mezzo de V.S. possesi stare cum Sua S. R.<sup>ma</sup> a me sirebbe precipuo beneficio, da poi che l'atroce fortuna me ha in precipitoso scoglio gittato. Dato che quando lui era in minoribus per amor vostro me habbi fatto sempre bona cera e prestato gran favore; pure adesso tali cappelli in tal modo ombreggiono che tutti i fiori non se cognoscono. La terza si è che ricorro humilmente un'altra volta a piedi di quella,
suplicando se degni di farme tanto di elemosina che io possessi comparare una cavalcatura e ch'io possessi stare un mese in Roma, la qual cosa a me varrebbe più che un pozzo d'oro in questa mia extrema miseria che ho in pegno infino al core. E questo vorrei per fare doi effecti grandi: prima, se io possessi mediante il favori di V.S. da tanta miseria levarmi mostrando qualche virtù che per el mondo con tanto sudore ho acquistato; l'altro si è che io vorria fare stampare questa opera del Psalmista, quale ho composto in laude di V. Ex., de la quale opera ve ne mando al presente per questo mio nepote dieci quinterni, li quali quanto so e posso suplico li vogli far transcorrere.
 
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