Sulla lingua italiana. Discorsi sei/Discorso primo: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=18 settembre 2008|arg=letteratura}}
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{{Intestazione letteratura
|Nome e cognome dell'autore=Ugo Foscolo
|Titolo=Sulla lingua italiana. Discorsi sei
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|Nome della pagina principale=Sulla lingua italiana. Discorsi sei
|Eventuale titolo della sezione o del capitolo=Discorso primo<br />Epoca prima
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|Secolo di pubblicazione=XIX secolo
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Nel precedente discorso ho giudicato opportuno di manifestare de' principj generali, che guideranno i miei giudizj nel corso delle letture sulla Poesia Italiana; e così spero di aver dato a chi mi ascolta la ragione delle opinioni ch'io andrò manifestando. Il soggetto del discorso d'oggi ha lo stesso intento di somministrare una serie d'idee generali insieme e distinte, non già de' miei proprj principj, come ho dovuto fare jer l'altro; ma della origine, del progresso, delle vicende e dello stato presente della lingua italiana. La poesia, e ogni parte di qualunque letteratura d'ogni popolo, è incorporata colla lingua; dipende in tutto assolutamente dalla lingua; nè senza lingua esisterebbe letteratura; cosicchè i caratteri distintivi e le forme e le vicissitudini della letteratura d'ogni nazione nascono, crescono, si alterano in mille modi e decadono, secondo la origine e le alterazioni della lingua. Oggi dunque mi proverò di tracciare una storia, per quanto mi sarà possibile, breve insieme e distinta della lingua italiana dalla prima sua introduzione in Europa come lingua letteraria fino a' giorni nostri. E perchè è storia che abbraccia seicento e più anni, e lo spazio del tempo non mi consentirebbe d'illustrare con moltitudine di riflessioni la lunghissima serie de' fatti, sopprimerò le riflessioni per lasciar luogo ai fatti, tanto più che le riflessioni essendomi proprie, possono essere vere, e false, e dubbie; - ma i fatti appartengono alla verità, ed hanno in sè stessi tale ingenito vigore da eccitare da sè soli le altrui menti a fare considerazioni migliori di quelle che io non potrei suggerire. Tuttavia, per render meno necessario l'accompagnamento di riflessioni co' fatti ch'io vado esponendo, mi gioverà di far precedere sulla critica letteraria risguardante le lingue una osservazione generale, che poscia, senza essere ripetuta, si andrà applicando da sè medesima in tutto il processo della mia narrazione.
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