Storia della letteratura italiana (De Sanctis 1890)/IV: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=05 ottobre 2009|arg=Saggi}}{{IntestazioneIncludiIntestazione|sottotitolo=IV<br letteratura/>LA PROSA}}
|Nome e cognome dell'autore=Francesco De Sanctis
|Titolo=Storia della letteratura italiana
|Iniziale del titolo=S
|Nome della pagina principale=Storia della letteratura italiana
|Eventuale titolo della sezione o del capitolo=IV<br />LA PROSA
|Anno di pubblicazione =1870
|Eventuale secondo anno di pubblicazione =1871
|Secolo di pubblicazione=XIX secolo
|Il testo è una traduzione?=no
|Lingua originale del testo=
|Nome e cognome del traduttore=
|Anno di traduzione=
|Secolo di traduzione=
|Abbiamo la versione cartacea a fronte?=no
|URL della versione cartacea a fronte=
}}
{{capitolo
|CapitoloPrecedente=III - La lirica di Dante
|NomePaginaCapitoloPrecedente=Storia della letteratura italiana../III
|CapitoloSuccessivo=V - I misteri e le visioni
|NomePaginaCapitoloSuccessivo= Storia della letteratura italiana../V
}}
Se i rimatori o dicitori in rima aiutarono molto alla formazione del volgare, non minore opera vi diedero i bei favellatori, o favoleggiatori. «Favella» viene da «fabella», favoletta, e perciò le lingue moderne furon dette «favelle», lingue de' favoleggiatori. Costoro nelle corti e ne' castelli raccontavano novelle, come i rimatori poetavano d'Amore. Così gl'inizi della nostra lingua furono
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