Novella dello sternuto: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=18 settembre 2008|arg=letteratura}}
<onlyinclude>{{Intestazione letteratura
| Nome e cognome dell'autore =Apuleio
| Titolo =Novella dello sternuto
| Iniziale del titolo =N
| SecoloAnno di pubblicazione =II secolo d.C.
| Nome della pagina principale =Novella dello sternuto
| Eventuale titolosecondo dellaanno sezionedi o del capitolopubblicazione =
| Anno di pubblicazione =
| Secolo di pubblicazione =II secolo d.C.
| Il testo è una traduzione? =si
| Lingua originale del testo =latino
| Nome e cognome del traduttore =Matteo Maria Boiardo
| Anno di traduzione =XV secolo
| Progetto =letteratura
| Secolo di traduzione =XV secolo
| Argomento =letteratura
| Abbiamo la versione cartacea a fronte? =no
| URL della versione cartacea a fronte =
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| prec = {{{prec|}}}
| succ = {{{succ|}}}
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....Andava tutta via dietro cianciando la vecchierella, quando quella nostra buona femmina interrompe dicendo: Oh beata lei che di tale amante avventurosa si ritrova, ma questo mio sciagurato, che quasi teme di esser veduto da quello asino rognoso! rispose la vecchia, noi potremo molto ben goderci quel bel giovinetto ancor noi, ed io mi ti proferisco condurlo questa sera, e già mi voglio ponere all'opera. Così dicendo di casa si parte quella buona femmina apparecchia la cena per onorare il nuovo forestiero, che per ventura il suo marito quella sera cenava di fuori. Il sole si nasconde e toglie la luce alla terra, e quando a tutti gli altri è tolto il vedere, a me viene levata la fascia dagli occhi, nè per altra cosa tanto di ciò mi allegrava, quanto per ispiare le scelleratezze di colei. Ed eccoti la vecchierella torna e seco l'aspettato adultero, pur ora di fanciullezza uscito, ed atto così ad essere egli dagli amanti sollecitato, come a sollecitare esso la moglie d'altrui. Con molti baci, ed infinite carezze fu ricevuto, e cominciando a cenare, nel primo, o nel secondo boccone il marito ritorna non aspettato in tal tempo. La moglie crudelmente bestemmiatolo fa prestamente nascondere l’apparecchiata cena, e con maravigliosa dissimulazione del male che fatto avea, li si fa incontro dicendo: O come avete ben da lupi inghiottita quella cena; anzi no l'abbiamo noi gustata, dice il marito, che il mal fuoco tutte le arda queste gaglioffe meretrici, che quasi son stato in pericolo di perdere quanto ho al mondo senza mia colpa. La moglie disiosa, come tutte sono le femmine, di sapere ogni cosa, lo stimola a narrare tutta la novella, e esso che i fatti della sua casa non sapeva biasimando gli altrui così comincia. La moglie del mio compagno, la quale, come tu sai, ha sempre portata buona fama, ed è riputata di somma onestade, questa sera si avea raccolto uno adultero in casa, ed a punto quando andavamo a eena essi insieme giunti si sollazzavano. Ma sentendoci lei venire pose quel giovane in una grande gabbia da polli tessuta di vimini, e sopra