Mastro Titta, il boia di Roma/Capitolo XCVI: differenze tra le versioni
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Arturo non si era recato a Corneto per affari, ma solamente chiamatovi dalla notizia del matrimonio di Geltrude e non aveva quindi con sé che una piccola valigia di oggetti personali. La vecchia sorda non fu sorpresa della sua insalutata scomparsa. Le dolse di non ricevere alla scadenza, come di consueto, il prezzo della pigione, e di non più vederlo, ma non ne parlò ad alcuno. Il mare, inghiottita la sua preda, l'aveva trasportata chissà dove, nessuna traccia era quindi rimasta del delitto, il quale rimase occulto, permettendo così al Finocchi ed a Geltrude di godere le delizie di una luna di miele, rosseggiante di sangue, ma non meno gustosa.
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