Mastro Titta, il boia di Roma/Capitolo LXXIX: differenze tra le versioni
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All'indomani mattina quando Pietro ebbe lasciata quell'alcova deliziosa, ove aveva spremuta tanta felicità, in una piena notte d'amore, con Lalla, questa si stese mollemente sul letto, ributtandone le coltri e pensando alla promessa del suo novello amante si addormentò, mormorando:
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