Fermo e Lucia/Tomo Primo/Cap V: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=9 novembre 2008|arg=Romanzi}}{{IntestazioneIncludiIntestazione|sottotitolo=[[Fermo letteraturae Lucia/Tomo Primo|Tomo Primo]] - Capitolo Quinto<br />Il tentativo}}
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Il qual padre guardiano si fermò ritto sulla soglia, e vedendo le due donne sole, abbassò gli occhi, e si raccolse un momento, come era uso a fare dacché era divenuto capuccino, tutte le volte che si trovava solo in presenza di qualche persona di quel sesso terribile, che non avesse l'età prescritta alle fantesche dei curati. Rialzando poi lo sguardo, s'accorse al volto turbato delle due donne che i suoi presentimenti non erano fallaci; e soprastato alquanto sulla soglia come per aspettarne la trista conferma, disse con quel tuono di interrogazione che si risente già di ciò che deve significare una risposta troppo preveduta: «E bene?» Lucia rispose con uno scoppio di pianto. La madre cominciò dal chiedere scuse infinite al padre guardiano dell'avere ardito incomodarlo, ma egli si avanzò e postosi sur un sedile contesto di alga, troncò tutte le scuse, e dopo aver detto a Lucia: «quetatevi povera figliuola», domandò di essere informato di tutto brevemente. Il buon Padre ben si accorgeva di mettere una condizione un po' dura e difficile; Agnese gli raccontò tutta la trista storia del giorno antecedente fra le interruzioni del guardiano, che faceva abbreviare le ciarle e che chiedeva schiarimenti, e che di tempo in tempo diceva qualche parola di compassione e di conforto a Lucia che singhiozzava amaramente. Quando la storia fu terminata; «Dio benedetto!» sclamò il Padre Cristoforo: «fino a quando li lascerai fare costoro?» Indi volgendosi tosto alle donne: «poverette!» disse: «Dio vi ha visitate: povera Lucia! mah! non vi perdete d'animo: Dio vi ajuterà, ve lo prometto io: oh non vi ha mica creata perché foste tormentata da costui: Dio ha i suoi fini, e al termine delle cose si vede la sua mano. Ascoltate; io vi prometto di non abbandonarvi: oh non vi abbandonerò certo; mah! Dio sa quello che io potrò fare: e chi sa che Dio non voglia servirsi di un uomo da nulla come son io per cambiare un prepotente, e per sollevare dei poverelli. Lasciate ch'io pensi un momento che cosa si possa fare per andare incontro al pericolo più pressante, e poi Dio provvederà». Così dicendo appoggiò il gomito sinistro sul ginocchio, e la fronte nella palma, e colla destra strinse il mento barbuto, come per concentrare e tener ferme tutte le forze della sua mente; Lucia stava aspettando con fiducia e con dolore, e la madre mandava giù giù lo sguardo quanto poteva per ispiare qualche cosa dei pensieri del padre, il quale fece mentalmente questo monologo: — Poffare, che quell'uomo dovesse giungere a questo segno! Eh non è il primo pur troppo! Ma non ci sarà chi possa farlo stare? Vediamo. Quello che più importa sarebbe di far succedere subito il matrimonio. Per... dinci: il signor curato fa una gran villania, e io gli parlo fuor dei denti... ciarle, ciarle: egli sa che io non dò pugnalate, e mi lascerà dire, o mi risponderà bravamente. Ma posso fargli paura anch'io: se trovassi il modo di fargli venire un comando, ma un comando, e con un buon rabbuffo: Monsignore illustrissimo non vuole di queste infami porcherie, sì ma intanto, che cosa può accadere? No no bisognerebbe mettere in salvo questa povera colomba e mettere un freno a quel birbante. Il fatto è chiaro: la legge c'è; e la giustizia,... quando fosse stimolata. Eh qui non facciamo niente: costui gli spaventa tutti: toccare Don Rodrigo, già! per amor di Dio! chi l'oserebbe? Ma il mondo poi non finisce qui: costui fa il tiranno spaventa questi poveri foresi che lo credono più potente che non è! E il cordone di San Francesco ha legate altre spade che quella di costui: se potessi mettere in moto le mie barbe a Milano... E intanto? e poi? e poi? E chi sa se non sarei contraddetto da alcuni dei nostri? costui fa il protettore dei cappuccini, l'amico del convento: e i suoi bravi si sono ricoverati talvolta da noi... e chi sa come si rappresenterebbe la cosa? e quando si vedesse che si tratta di soccorrere una povera figlia che non può compensare con altrettanta protezione! Ah! se fosse una gran signora! Ma se fosse una gran signora non sarebbe in questo caso. Oh poveretti noi! Oh che tempi! Quando io credeva che facendomi cappuccino sarei fuori di questo mondo infame! Eh non se ne va fuori che quando si muore. E fare un tentativo presso Don Rodrigo? Ehn! che cosa varranno le parole d'un povero frate su quel diavolo in carne? Eppure non c'è altro da fare. Chi sa che adoperando preghiere, qualche minaccia lontana: fargli sentire che c'è qualcheduno che sa quel che si può fare contra uno scellerato soperchiatore? Forse non sarà che un infame cappriccio venutogli dall'aver tanto fatto impunemente: e quando vedrà che l'affare può diventar serio... Sì non c'è altro, non c'è altro. Se non altro si vedrà come giuoca costui, e si guadagnerà tempo.
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«Eh ci vuol altro che uno o due: sono tutti birbanti, col pelo sul cuore. Impiccarli, impiccarli!» Chi ha mai intesa e goduta l'armonia che fa in una fiera di campagna, una troppa di cantambanchi, quando prima di spiegare i suoi talenti dinanzi al rispettabile pubblico, ognuno accorda il suo stromento, facendolo stridere più forte che può affine di poterlo sentire in mezzo al romore degli altri, che procura di non ascoltare, s'immagini che tale fosse la conversazione di economia politica dei nostri commensali. In mezzo a questo trambusto vennero i servi a torre le mense, ricevendo e dando urtoni e gomitate: quindi si pose sul desco molle un gran piatto piramidale di marroni arrostiti, e si portarono fiaschi di vino più prelibato di quello che in Lombardia si chiama vino della chiavetta, e del quale, per un privilegio singolare, ogni proprietario ha sempre il migliore del contorno. Gli elogj del vino, com'era giusto, ebbero una parte della conversazione, senza però cangiarla del tutto: il gridio continuò per una buona mezz'ora: le parole che si sentivano più spesso erano ambrosia e impiccarli. Finalmente Don Rodrigo si alzò e con esso tutta la rubiconda brigata: e Don Rodrigo, fatte le sue scuse agli ospiti, si avvicinò al padre Cristoforo, e lo condusse seco in una stanza vicina.
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