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L'Acheronte è, dunque, la morte direttamente derivata dal peccato originale; e questa morte, quando si consideri il peccato in sè, senza mistura del peccato attuale, si riduce a "difficoltà" e a " ignoranza" totali e, diremo, originali. L'uomo vivo che entra dalla porta, e dal vestibolo, passando l'Acheronte, scende nel limbo, muore a questa morte; mortifica sì la "difficoltà" e sì la "ignoranza" originali. In vero Virgilio, sull'entrare dice: |
L'Acheronte è, dunque, la morte direttamente derivata dal peccato originale; e questa morte, quando si consideri il peccato in sè, senza mistura del peccato attuale, si riduce a "difficoltà" e a " ignoranza" totali e, diremo, originali. L'uomo vivo che entra dalla porta, e dal vestibolo, passando l'Acheronte, scende nel limbo, muore a questa morte; mortifica sì la "difficoltà" e sì la "ignoranza" originali. In vero Virgilio, sull'entrare dice<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Inferno/Canto III#14|Inf. III 14}}.</ref>: |
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