Pagina:Sotto il velame.djvu/176: differenze tra le versioni
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sì che a bene sperar m’era cagione |
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di quella fiera alla gaietta pelle |
di quella fiera alla gaietta pelle |
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l’ora del tempo e la dolce stagione; |
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ma non sì, che paura non mi desse |
ma non sì, che paura non mi desse |
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la vista che m’apparve, d’un leone,</poem></div> |
la vista che m’apparve, d’un leone,</poem></div> |
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La lonza resta lontana; non se ne parla più, come non si parla più del leone, quando apparisce la lupa. Chè questa è una e trina, come appunto Gerione a cui equivale, come appunto Lucifero che mandò Gerione o si mutò in Gerione per tentare Eva, e dipartì dall’inferno questa pessima fiera o in lei si mutò. |
La lonza resta lontana; non se ne parla più, come non si parla più del leone, quando apparisce la lupa. Chè questa è una e trina, come appunto Gerione a cui equivale, come appunto Lucifero che mandò Gerione o si mutò in Gerione per tentare Eva, e dipartì dall’inferno questa pessima fiera o in lei si mutò. |
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È una e trina. Chi la ucciderà o ricaccerà nell’inferno è il suo contrario. Il veltro non ciberà terra, come la lupa. II veltro non ciberà peltro come la frode. Egli ciberà "sapienza e amore e |