Pagina:Sotto il velame.djvu/110: differenze tra le versioni
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aperta notte e giorno, ma quella del Tartaro è chiusa, |
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e grande, e con stipiti di ferro che nè uomini nè |
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Dei possano infrangere:<ref>{{TestoCitato|Eneide/Libro sesto#550|Aen. VI 552}} segg. {{TestoCitato|Eneide/Libro sesto#575|573}}</ref>si apre solo quando il |
Dei possano infrangere:<ref>{{TestoCitato|Eneide/Libro sesto#550|Aen. VI 552}} segg. {{TestoCitato|Eneide/Libro sesto#575|573}}.</ref>si apre solo quando il |
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reo ha subìto il giudizio di Radamanto e il flagello |
reo ha subìto il giudizio di Radamanto e il flagello |
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di Tisifone. |
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E in Dante, come chiusa è la porta di Dite, così chiusa doveva essere l'altra, quella dell'inferno totale. |
E in Dante, come chiusa è la porta di Dite, così chiusa doveva essere l'altra, quella dell'inferno totale. |
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Non era questa, prima della discesa di Gesù, equivalente a quella? Dite non reggeva ancor |
Non era questa, prima della discesa di Gesù, equivalente a quella? Dite non reggeva ancor lassù? il grande stuolo non era a quella porta men segreta? E aprivano, via via, a chi si presentava. E dunque la porta chiusa è simbolo di dannazione e di morte e di servitù e di peccato, e la porta aperta è lasciata senza serrami, sì che non può più chiudersi, è simbolo di redenzione e di battesimo e di salvazione e |
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di libertà. |
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