Epistolario di Renato Serra/A Emilio Lovarini - 22 gennaio 1905: differenze tra le versioni

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D'altronde una novità vera io credo che si dovrà vedere nel mio studio anche dopo che sian pubblicati quelli dello scolaro del Cian e ogni altro che si sita preparando. La quale è in ciò, che io non ho attenuato come fa il Cian nè smorzato un po' artificiosamente le contraddizioni e le discordanze delle opinioni del P. su la poesia volgare; ma le ho potute spiegare e far divenir ragionevoli, lumeggiando i cambiamenti sopravvenuti nelle ''convezioni e teoriche artistiche'' di esso il poeta, ne' vari periodi della vita; mostrando la differenza ''intenzionale'' che è fra il Canzoniere e i Tr.; con la quale opera il P. si credè e volle far cosa tutta nuova per la inspirazione e la regolarità classica.
 
Altra cosa è la parvenza reale di un'opera artistica come la vediamo noi, altra cosa l'intendimento con il che il poeta la disegnò e la condusse. Che il Canz. sia tutto "impregnato" di classicismo è notizia vecchia; e l'ha non solo detto, ma sì mostrato parta a parte con fatti il Carducci nel suo commento
 
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