Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/140: differenze tra le versioni

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{{pt|to bosco, giocando, ò voi che participate de la festa che ama, e adora la dea.|}}
bosco, giocando, ò voi che participate de la festa che ama, e adora la dea.
;Dionisio: I ne vado con le giovani, et donne, dove stanno le dee à vigilare, portando meco il sacrato lume.
;Dionisio: I ne vado con le giovani, et donne, dove stanno le dee à vigilare, portando meco il sacrato lume.
;Choro: Andiamo ne prati irrugiadiati, di fiori odoriferi, giocando com'è de l'usanza nostra polchrichoriale, la quale le beate Parci conducono. à noi soli i suo lume, e quello de 'l sole ne dà il vedere, i quali consacrati ad esse, piamente vivemo con gli hospiti, e domestici.
;Choro: Andiamo ne prati irrugiadati, di fiori odoriferi, giocando com'è de l'usanza nostra polchrichoriale, la quale le beate Parci conducono. à noi soli il suo lume, e quello de 'l sole ne dà il vedere, i quali consacrati ad esse, piamente vivemo con gli hospiti, e domestici.
;Dionisio: In che modo debo battere à la porta? in che modo? come fanno quà i cittadini?
;Dionisio: In che modo debo battere à la porta? in che modo? come fanno quà i cittadini?
;Xanthia: Non dimorare, hor picca, ricordati de l'habito, et de la superbia d'Hercole.
;Xanthia: Non dimorare, hor picca, ricordati de l'habito, et de la superbia d'Hercole.