Vita di Dante/Libro II/Capitolo IX: differenze tra le versioni

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Sì che tardi per altri si ricrea.</poem></small>}}
{{Centrato|<small>[[Divina Commedia/Purgatorio/Canto VII#90|Purg. VII, 91-96]].</small>}}
Ma ciò è un nulla, rispetto a quello che avea detto un Canto prima, di lui insieme e d'Alberto; e si vede che quando ciò scriveva, egli era fresco della morte dell'ultimo, e sperava nel successore. Dante, imprecator di tante città nell'inferno, si fa qui imprecator di tutta Italia. E prima, troppo giustamente le rimprovera le divisioni; ma poi appone queste al non esservi discesi i due imperatori: il che quanto sia vero, ne giudichi ognuno dalla storia di quelle divisioni, e dopo, fino alla distruzione dell'imperio. Ad ogni modo, Dante e Virgilio incontrano nel Purgatorio Sordello, il trovator mantovano; e Virgilio richiesto di sua patria, appena incomincia a dir ''Mantova'', che Sordello, senza aspettar di saper meglio chi sia, l'abbraccia come concittadino.
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