Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/442: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|4057}}-->(in altri modi egli può esser congiunto alla negazione con significati diversi, come quando si dice ''non altrimenti'' per ''parimente, non altrimenti che'' per ''come''). Par ch’esso avV. in tali casi equivalga al ''punto'', al ''guari'' e simili italiani e francesii ec. aggiunti sí spesso alla negazione senz’alcuna maggior forza. In fatti spesso, o il piú <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|4058}} delle volte esso avverbio in questo caso non importa nulla, ma originariamente e veramente, e forse talvolta effettivamente massime presso gli antichi, vale ''in alcun modo''. Gli altri l’usarono e l’usano senza certo aver mai neppure immaginato o sospettato quel che ei significhi in tali casi. Nei quali egli ha alcun ché a fare con quell’uso dell’avverbio ἄλλως, di cui altrove (5 aprile. 1824).
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|4057}}-->(in altri modi egli può esser congiunto alla negazione con significati diversi, come quando si dice ''non altrimenti'' per ''parimente, non altrimenti che'' per ''come''). Par ch’esso avVedi in tali casi equivalga al ''punto'', al ''guari'' e simili italiani e francesii ec. aggiunti sí spesso alla negazione senz’alcuna maggior forza. In fatti spesso, o il piú <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|4058}} delle volte esso avverbio in questo caso non importa nulla, ma originariamente e veramente, e forse talvolta effettivamente massime presso gli antichi, vale ''in alcun modo''. Gli altri l’usarono e l’usano senza certo aver mai neppure immaginato o sospettato quel che ei significhi in tali casi. Nei quali egli ha alcun ché a fare con quell’uso dell’avverbio ἄλλως, di cui altrove (5 aprile. 1824).