Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/220: differenze tra le versioni

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{{ZbPensiero|3830/1}} Alla p. 3828. fine. Sicché di ciascun verbo in ''asco ''si può sicuramente dire che viene da un verbo della prima, e non d’altra coniugazione, della quale è segno caratteristico l’''a'' precedente la desinenza in ''sco''; e cosí rispettivamente dite de’ verbi <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|3831}} in ''esco'' ed ''isco ''ec (se pur non v’ha qualche verbo in ''sco'' che non sia incoativo, neppur per origine, (giacché per significato ed uso molti nol sono o nol sono sempre, come altrove dico) il quale sarebbe fuori del nostro discorso). ''Pasco'' è certamente da un antico ''pare'' da πάω (e non da βόσκω, come dubita il {{AutoreCitato|Forcellini}} in ''Pasco'' princip). come l’antico ''poo'' da πόω, e altri tali di cui altrove sparsamente ed insieme. Dimostralo sí la sua desinenza in ''asco'', sí il perfetto ''pavi'', affatto anomalo rispetto a ''pasco'' e rispetto alla sua coniugazione, cioè alla terza, perché tolto in prestito da quell’antico verbo della prima, di cui è proprio.<section end=2 />
{{ZbPensiero|3830/1}} Alla p. 3830. fine. Sicché di ciascun verbo in ''asco ''si può sicuramente dire che viene da un verbo della prima, e non d’altra coniugazione, della quale è segno caratteristico l’''a'' precedente la desinenza in ''sco''; e cosí rispettivamente dite de’ verbi <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|3831}} in ''esco'' ed ''isco ''ec (se pur non v’ha qualche verbo in ''sco'' che non sia incoativo, neppur per origine, (giacché per significato ed uso molti nol sono o nol sono sempre, come altrove dico) il quale sarebbe fuori del nostro discorso). ''Pasco'' è certamente da un antico ''pare'' da πάω (e non da βόσκω, come dubita il {{AutoreCitato|Forcellini}} in ''Pasco'' princip). come l’antico ''poo'' da πόω, e altri tali di cui altrove sparsamente ed insieme. Dimostralo sí la sua desinenza in ''asco'', sí il perfetto ''pavi'', affatto anomalo rispetto a ''pasco'' e rispetto alla sua coniugazione, cioè alla terza, perché tolto in prestito da quell’antico verbo della prima, di cui è proprio.<section end=2 />