Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/82: differenze tra le versioni

Alebot (discussione | contributi)
m Edit by Alebot
Alebot (discussione | contributi)
m Edit by Alebot
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|3635}}-->che l’uso corrente del dir latino significava quella tal cosa (8 ott. 1823).
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|3635}}-->che l’uso corrente del dir latino significava quella tal cosa (8 ottobre 1823).




{{ZbPensiero|3635/1}} Alla p. 3626. Queste osservazioni possono dimostrare che l’uso moderno metaforico del verbo ''confondere'' nel significato appresso a poco di ''confuto'', benché non si trovi precisamente nell’antico latino noto, viene però da esso, per mezzo del volgare latino; giacché tale si è il significato latinissimo e ordinario di un antichissimo verbo latino, che è continuativo di ''confundo'', e che n’é continuativo appunto nel detto significato. Similmente nel primo principio della mia teoria de’ continuativi <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|3636}} ho discorso in proposito di un significato dello spagnuolo ''traer'' conforme a quello del suo continuativo ''tractare'', ma ignoto in latino ec (9 ott. 1823).
{{ZbPensiero|3635/1}} Alla p. {{ZbLink|3626}}. Queste osservazioni possono dimostrare che l’uso moderno metaforico del verbo ''confondere'' nel significato appresso a poco di ''confuto'', benché non si trovi precisamente nell’antico latino noto, viene però da esso, per mezzo del volgare latino; giacché tale si è il significato latinissimo e ordinario di un antichissimo verbo latino, che è continuativo di ''confundo'', e che n’é continuativo appunto nel detto significato. Similmente nel primo principio della mia teoria de’ continuativi <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|3636}} ho discorso in proposito di un significato dello spagnuolo ''traer'' conforme a quello del suo continuativo ''tractare'', ma ignoto in latino ec (9 ottobre 1823).




{{ZbPensiero|3636/1}} L’uso de’ diminutivi positivati (sí verbi che nomi ec). o che i positivi non s’usino o non esistano ec., o che s’usino collo stesso valore o equivalente, è comune alle nostre lingue anche in vocaboli che non derivano dal latino, donde ch’egli abbiano origine. Vedi p. {{ZbLink|3946}}.3998. Come in francese ''fardeau'' (it. ''fardello''), ''marteau, martel ''(''martello, martillo''), ''roseau, berceau, tonneau'' ec. ec. diminutivi per forma, sono tutti positivi di significato.<ref name="ftn152">''Fromba'' e ''frombola'', coi derivati dell’uno e dell’altro. Puoi vedere la p. 3968-9. 3992. capoverso 1.3993. capoV. ult. 3994. fin. 4000. fin. - 4001. 4003. pauget empaqueter ec. Noi volgarm. pacco e pacchetto. Vedi l’Alberti e gli spagnuoli.</ref> ''Fourreau'', diminutivo di un ''fourre'', onde ''fourrer'', che rispondesse al nostro ''fodero'' o ''fodera''. Infatti in spagnuolo si ha ''aFORRO'' onde ''aFORRAR'' ec. come noi da ''fodera, foderare''. L’aggiunta dell’''a'' nel principio delle voci è usitata assai in spagnuolo come in italiano ({{AutoreCitato|Monti}} Propos. in ''ascendere''). Sicché ''aforro'' è ''fourre''. Vedi p. {{ZbLink|3852}}. A proposito di ''berceau'', anche noi diciamo positivamente ''culla'', ch’é altresí<section end=2 />
{{ZbPensiero|3636/1}} L’uso de’ diminutivi positivati (sí verbi che nomi ec). o che i positivi non s’usino o non esistano ec., o che s’usino collo stesso valore o equivalente, è comune alle nostre lingue anche in vocaboli che non derivano dal latino, donde ch’egli abbiano origine. Vedi p. {{ZbLink|3946}}.3998. Come in francese ''fardeau'' (it. ''fardello''), ''marteau, martel ''(''martello, martillo''), ''roseau, berceau, tonneau'' ec. ec. diminutivi per forma, sono tutti positivi di significato.<ref name="ftn152">''Fromba'' e ''frombola'', coi derivati dell’uno e dell’altro. Puoi vedere la p. 3968-9. 3992. capoverso 1.3993. capoVedi ult. 3994. fine. 4000. fine. - 4001. 4003. pauget empaqueter ec. Noi volgarm. pacco e pacchetto. Vedi l’Alberti e gli spagnuoli.</ref> ''Fourreau'', diminutivo di un ''fourre'', onde ''fourrer'', che rispondesse al nostro ''fodero'' o ''fodera''. Infatti in spagnuolo si ha ''aFORRO'' onde ''aFORRAR'' ec. come noi da ''fodera, foderare''. L’aggiunta dell’''a'' nel principio delle voci è usitata assai in spagnuolo come in italiano ({{AutoreCitato|Monti}} Propos. in ''ascendere''). Sicché ''aforro'' è ''fourre''. Vedi p. {{ZbLink|3852}}. A proposito di ''berceau'', anche noi diciamo positivamente ''culla'', ch’é altresí<section end=2 />