Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/405: differenze tra le versioni
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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|301}}-->repubbliche<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|302}} il caso è alquanto diverso, e le fazioni sono utili per altre ragioni, ma non però che anche questa non si possa applicare ad esse pure. Vedi p. {{ZbLink|1242}}. |
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{{ZbPensiero|302/1}}Nelle estreme sventure tutte le altre età ammettono la consolazione o filosofica |
{{ZbPensiero|302/1}}Nelle estreme sventure tutte le altre età ammettono la consolazione o filosofica o qualunque. Solamente la giovanezza non ammette e non vede altra consolazione che della morte. Il libro di Crantore περὶ πένθους, lodatissimo dagli antichi, il libro di {{Ac|Cicerone}}, ''de Consolatione'', dove espresse in gran parte quello di Crantore, saranno stati utili alle altre età. Pel giovane estremamente sventurato, o che si creda tale, non si può scriver libro consolatorio. |
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{{ZbPensiero|302/2}}La corruttela de’ costumi è mortale alle repubbliche |
{{ZbPensiero|302/2}}La corruttela de’ costumi è mortale alle repubbliche e utile alle tirannie e monarchie assolute. Questo solo basta a giudicare della natura e differenza di queste due sorte di governi (3. novembre 1820). |
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{{ZbPensiero|302/3}}La plus grande marque qu’on est né avec de grandes qualités, c’est d’être sans envie |
{{ZbPensiero|302/3}}La plus grande marque qu’on est né avec de grandes qualités, c’est d’être sans envie. {{Sc|M.me la Marquise de Lambert}}, ''Avis d’une mère à son fils'', À Paris et à Lyon 1808, p. 67. |
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{{ZbPensiero|302/4}}Une résistance inutile (aux malheurs) retarde l’habitude qu’elle ( |
{{ZbPensiero|302/4}}Une résistance inutile (aux malheurs) retarde l’habitude qu’elle (l’âme) contracteroit avec son état. Il faut céder aux malheurs. Renvoyez-les à la patience: c’est à elle seule à les adoucir<section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|303}} . La même, ibid. p. 88 (5 Novembre 1820). |
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{{ZbPensiero|303/1}}Bione Boristenite |
{{ZbPensiero|303/1}}Bione Boristenite ἐρωτηθείς ποτε τίς μᾶλλον ἀγωνιᾷ (anxietate maiore detineatur),ἔφη, ὁ τὰ μέγιστα βουλόμενος εὐημερεῖν, ''colui che cerca le supreme felicità'' ({{Ac|Diogene Laerzio|{{Sc|Laerzio}}}} in ''Bione'', l. 4 segm. 48). Chi sa pascersi delle piccole felicità, raccogliere nell’animo suo i piccoli piaceri che ha provato nella giornata, dar <section end=3 /> |